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Allarme dell’Oam, l’Organismo agenti e mediatori, sui rischi dell’abusivismo finanziario che inizia a proliferare anche su internet. Amplificate dalla crisi economica, che spinge le famiglie a cercare liquidità, aumentano le possibilità di incappare in operatori non professionali: soggetti che garantiscono di fare da intermediario tra consumatori e banche e società finanziarie ma che, anche senza proporre tassi usurari, operano nell’illegalità.

La Rete, unica finestra sul mondo nel periodo del lockdown, è diventato terreno fertile per questi comportamenti: solo negli ultimi mesi l’Oam ha individuato 25 siti che apparivano privi dei requisiti richiesti e ha inviato i relativi dossier alla polizia postale e alla Guardia di finanza.

Per difendersi da comportamenti scorretti, che possono avvicinarsi alla truffa, con il sedicente mediatore che chiede un anticipo e poi scompare, il consumatore deve rivolgersi alle categorie che per legge possono svolgere la funzione di intermediari del credito: agenti in attività finanziaria e mediatori creditizi. L’Oam, che vigila su
questi soggetti, lancia un appello ai consumatori: non rivolgetevi agli abusivi, sono figure che operano nell’illegalità e compiono un reato. “Soprattutto – spiega il
direttore generale dell’Organismo Federico Luchetti – l’abusivo è privo dei requisiti necessari per essere veramente di aiuto a chi vuole ottenere prestiti e mutui.

E’ importante non farsi abbagliare da promesse di tempi rapidi e tassi convenienti. Entrare in contatto con chi non ha la professionalità necessaria significa correre il
rischio di sovra indebitarsi e di trovarsi in difficoltà nel pagare negli anni il proprio debito. D’altra parte chi compie un reato penale sicuramente non dedica attenzione
alle esigenze del consumatore. Pensa al suo tornaconto immediato e poco importa se alla fine il consumatore sottoscrive un finanziamento che negli anni peserà troppo sul suo reddito”

Chi si rivolge agli agenti e mediatori regolarmente iscritti all’Oam ha invece la garanzia di entrare in contatto con persone che hanno una professionalità specifica, devono superare esami ad hoc, sono obbligati alla formazione permanente e devono avere i requisiti di onorabilità. Inoltre sono sotto il controllo di un Organismo che
vigila sui loro comportamenti e quando sono poco corretti con i consumatori sanziona. “I dati che emergono dalla relazione annuale redatta dall’Oam – sottolinea però Luchetti – evidenziano che queste categorie rispettano nella sostanza le regole.

Abbiamo fatto oltre 7mila attività istruttorie e sono stati adottati solo 596 provvedimenti sanzionatori, di cui però 384 per mancato pagamento dei contributi che comporta la sanzione della cancellazione ma spesso evidenzia una difficoltà a stare sul mercato”.

Conoscere queste categorie e controllare con chi si entra in contatto è importante perché le reti terze hanno assunto negli anni un peso crescente a fronte di una drastica riduzione degli sportelli bancari. “Secondo i dati dell’ultima relazione della Banca d’Italia – spiega Luchetti – solo nel 2019 il numero di sportelli è sceso del 4,3%, a 24.300 unità; quello degli addetti è diminuito, dell’1,2 per cento. Tra il 2008 e il 2018 il numero di sportelli si è ridotto di un quarto (a 25.400) e quello degli addetti di poco meno di un quinto (a 280.000). E la tendenza proseguirà nei prossimi anni”.

Il consumatore può facilmente verificare se chi gli sta presentando un finanziamento è realmente abilitato a farlo: è sufficiente consultare il sito dell’Oam, cliccando sulla sezione Elenchi e inserendo il nome del soggetto con cui si è entrati in contatto. “Se quel nome non compare il consumatore potrebbe avere di fronte un abusivo. Uso il condizionale perché per legge agenti e mediatori hanno 10 giorni di tempo per comunicare all’Organismo i nomi dei nuovi collaboratori o, al contrario, la
cessazione del rapporto. In questi casi è bene che il consumatore faccia un’ulteriore verifica con la società per la quale opera il collaboratore”.

Per sconfiggere l’abusivismo, conclude Luchetti, “anche i cittadini possono fare la loro parte: sul sito c’è una specifica sezione ‘segnala un abusivo’. Compilando il modulo, anche direttamente on line, attraverso un semplice percorso guidato, si dà l’informazione all’Organismo che procederà a effettuare le dovute verifiche”.

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