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7 minuti per la lettura

C’è una storia che tutti gli amanti del blues conoscono.
Chi la racconta, di solito, inizia così: un uomo e il diavolo si incontrano al centro di un crocevia.
L’uomo ha già vissuto il suo inferno.
La moglie sedicenne è morta di parto, portando con sé la bambina che aveva dato alla luce.
Lui cerca di cancellare il passato nell’alcool.

Ma, per quante bottiglie svuoti, l’immagine della sua amata stesa su una panca, immobile, resta impressa nelle sue pupille.
Vaga, di città in città, viaggiando clandestinamente su treni merci.
Cerca catarsi e consolazione nella sua chitarra e nel suo blues.

Perché il blues funziona così. 

Ti aiuta a dire il tuo dolore e quando, quel sasso al centro del tutto, riesci a scagliarlo lontano, spinto da musica e parole, allora anche il dolore si allontana un po’ da te, almeno fino alla prossima canzone.

Ma, per quanto possa essere potente il suo dolore, il blues di quell’uomo non lo era altrettanto.

Lì, nel Delta del Mississippi, una regione che si estende da Memphis nel nord a Vicksburg nel sud, compresa fra i due corsi d’acqua del Mississippi ad ovest e dello Yazoo a est, nell’anno del Signore 1930, lì, dove nacque il Delta Blues, la sua musica non funziona.
Forse troppo dolore, forse poca tecnica.
Non ha importanza.

L’uomo, che risponde al nome di Robert Johnson, colui che sarà ricordato come uno dei più grandi bluesman della storia, abbandona carico di rabbia e risentimento l’ennesimo locale in cui la sua musica non ha trovato consenso, e si incammina verso un crocevia e verso il mefistofelico incontro che cambierà la sua vita.

Sotto una luna piena, in una notte priva di speranze ma ricca di promesse, Johnson venderà la sua anima al diavolo in cambio di un desiderio: diventare il più grande autore blues della storia e acquisire la forza musicale per scacciare fuori dal suo petto quel sasso pesante che comprime il proprio cuore.

Questa è la leggenda. Poi, c’è la Storia.

Ce la raccontano Jacopo Masini e Francesco Paciaroni in Robert Johnson coinvolgente graphic novel dedicata all’uomo che cambiò il blues, pubblica da Edizioni Inkiostro.

Robert Johnson

L’opera analizza l’uomo dietro la leggenda, raccontando quel poco che è noto della sua complessa e burrascosa esistenza, in particolare il rapporto con Ike Zimmerman.

Anche Zimmerman come Johnson era un bluesman, di cui, tuttavia a differenza del protagonista della nostra storia, non esistono registrazioni.

Zimmerman dava lezioni di chitarra e molto spesso suonava nei pressi dei cimiteri, perché la sua musica non potesse disturbare nessuno.

Questo elemento, come raccontato nell’intrigante fumetto di Masini e Paciaroni, contribuì ad attribuire all’uomo un’aurea narrativa demoniaca.

In realtà Zimmerman fu l’insegnante di chitarra di Johnson tra il 1930 e il 1931, ospitandolo a casa sua e scolpendo quella pietra vicina al suo cuore in modo tale che vibrasse il giusto sound.

Il resto, dal ritorno di Johnson sulla scena musicale fatta di locali disseminati lungo il Mississippi con una tecnica e un blues mai sentita prima, all’incredibili coincidenze che portarono l’uomo ad incidere ben due raccolte giunte fino ai nostri tempi, alla vita sregolata che causò la sua misteriosa morte a solo 27 anni, è storia, racconta con passione ed equilibrio dagli autori, capaci di restituirci il ritratto di un piccolo uomo colmo di difetti, schiacciato dalla sofferenza di una vita che non gli ha risparmiato nulla, ma forte di un ritmo capace di frantumare qualsiasi logica, dando vita ad qualcosa di nuovo e di bellissimo… la sua musica.

Nelle tavole in bianco e nero che compongono l’opera scopriamo, vignetta dopo vignetta, la dimensione artistica e musicale di Johnson, grazie ad una sceneggiatura che conquista e ad un tratto che sperimenta giochi di ombre, senza mai tradire con sofismi grafici il rispetto per la narrazione e per il lettore.

Giunti all’ultima pagina ci chiediamo quanto altro avrebbe potuto regalare alla musica questo straordinario musicista se anche lui non fosse entrato nel Club27…

La copertina di un LP di Robert Johnson
La copertina di un LP di Robert Johnson

Il Club 27 è un gruppo tristemente esclusivo in cui entrano a far parte tutti i grandi musicisti che si spengono all’età di 27 anni, traguardo temporale di vita che ha segnato l’ultima tappa per autori come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse e tanti altri. Johnson, a quanto noto, fu il primo di loro e ciò contribuì ulteriormente ad accrescere negli anni la fama mistica intorno alla sua figura.

Club 27 è anche un progetto editoriale delle Edizioni Inkiostro, che l’editore Rossano Piccioni ci ha così raccontato: “Il Club 27 nasce dalla mia esigenza e da quella della casa editrice Inkiostro, che si è sempre contraddistinta per proporre contenuti horror e forti, di aprire ad un pubblico più ampio e trasversale, senza rinunciare e snaturando completamente il proprio catalogo, ma proponendo titoli accattivanti che potessero in qualche modo rivolgersi ad un pubblico meno di nicchia ed amante di generi. Abbiamo sondato il terreno con la prima pubblicazione dedicata al Club 27 e i risultati sono stati positivi. L’albo è andato esaurito in un mese e mezzo una volta messo sul mercato. Questo mi ha spinto ad investire e ampliare la proposta dedicata a questo fantomatico e maledetto Club 27 che vede tra i nomi tristemente ad esso legati leggende come Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Jade Winehouse, Janis Lyn Joplin ed altri. A realizzare i volumi ho chiamato professionisti del settore come lo stesso Masini e Paciaroni, Andrea Cavaletto che collabora con noi da anni e scrive già per Dylan Dog e Tex, Pasquale Qualano, autore Marvel, Luca Cicchitti, Chiara Rufino, Emis Temiziel e moltissimi altri compreso me. Realizzerò insieme a Fulvio Gatti la graphic novel su Jim Morrison.  Il prossimo volume che stamperemo è proprio quello dedicato a Morrison e contestualmente ristamperemo il primo volume della collana dedicato a Robert Johnson scritto da Masini e disegnato da Paciaroni”.

Non possiamo saperlo, ma ci piace immaginare che in questo momento il diavolo, o se vogliamo dargli un altro nome potremmo chiamarlo “La maledizione del talento”, sieda in lettura ad un incrocio, nelle orecchie due cuffiette in cui risuonano le note di Robert Johnson, sul volto un sorriso sornione, e per ingannare l’attesa, tra le mani il volume di Masini e Paciaroni dedicato al suo protetto, edito da Inkiostro, opera che vale davvero la pena di recuperare e scoprire.


CLICCA QUI PER VISUALIZZARE L’ANTEPRIMA DEL GRAPHIC NOVEL ROBERT JOHNSON

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