INDICE DEI CONTENUTI
- 1 LE PAROLE DI GRAVINA: SPIRITO DI SACRIFICIO E VISIONE CONDIVISA
- 2 CT NAZIONALE, LA FILOSOFIA DI MISTER GATTUSO: LAVORO, GRUPPO E FAMIGLIA
- 3 LO STAFF TECNICO E IL RITORNO ALLE RADICI MONDIALI
- 4 BUFFON « NON BISOGNA METTERE ETICHETTI, RINO HA 12 ANNI DI ESPERIENZA».
- 5 IL CT DELLA NAZIONALE, GATTUSO IL CALCIO COME VITA E L’UNITÀ DELLA SQUADRA COME UNA FAMIGLIA
Il calabrese Gennaro Gattuso è il nuovo CT della Nazionale: “un sogno, ricreare una famiglia”. Impegno, lavoro e unità i pilastri.« La Calabria terra straordinaria. Ho ricevuto tanti messaggi ma sentire mamma e papà emozionarsi per questo nuovo incarico, è stato davvero bello».
ROMA- C’è un vento nuovo che soffia sul calcio italiano. E non arriva da Coverciano, non dalle città italiane del pallone, ma da una terra ruvida, a tratti dimenticata, dove la passione non è una scelta, ma un destino: la Calabria. È da qua che parte il nuovo sogno azzurro. Da qua che torna a brillare la speranza di un’Italia che vuole ricostruirsi, e lo fa affidandosi a un figlio del Sud: a Gennaro Gattuso. «È un sogno, un sogno che si avvera». Lo ha detto con il tono fermo e con quell’accento ruvido e vero, come la sua terra . «La Calabria – ha detto in conferenza stampa- è una terra incredibile. La mia infanzia lì è stata bellissima». Ha indossato la maglia azzurra con la furia di chi combatte per qualcosa che ama.
E che adesso la guiderà con lo stesso ardore perché oggi siede sulla panchina più importante d’Italia: quella della Nazionale. Questa mattina, 19 giugno 2025, la sua prima conferenza stampa: al suo fianco il presidente della Figc e il capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon. Dietro questa nomina c’è molto più di una scelta tecnica. C’è un’idea, c’è un’anima». Lo ha raccontato il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, con parole lucide e sentite.
LE PAROLE DI GRAVINA: SPIRITO DI SACRIFICIO E VISIONE CONDIVISA
«Non farei l’errore di fraintendere questa sua disponibilità a semplice entusiasmo perché c’è veramente altro. Innanzitutto c’è spirito di sacrificio, professionalità, preparazione e qualcosa di straordinario che mi ha partiolarmente colpito subito è che ha anteposto noi all’io, e con un entusiasmo straripante mi ha detto subito Presidente “nessuno vince da solo, si vince insieme e al mondiale si va insieme”. L’impegno assunto con Rino è chi ama la nazionale oggi deve fare un passo in avanti, sostenere questo progetto per il bene del calcio».
E, ancora, Gravina: «La scelta di Gattuso è stata una scelta condivisa, per questo devo ringraziare Gigi Buffon. È stata una scelta condivisa per l’uomo un grado di poter motivare e come tecnico perché siamo convinti dell’allenatore, sotto il profilo tecnico, sono fermamente convinto che lui sarà l’uomo dei risultati. Abbiamo scelto un allenatore che sa cosa significa indossare la maglia azzurra, che non ha paura di assumersi le responsabilità. Noi offriremo il massimo supporto per costruire un gruppo coeso. Gattuso Deve portare entusiasmo, identità, e risultati. Quindi Rino noi ti affidiamo con orgoglio la guida della nostra nazionale».
CT NAZIONALE, LA FILOSOFIA DI MISTER GATTUSO: LAVORO, GRUPPO E FAMIGLIA
E Gattuso, com’è nel suo stile, non fa voli pindarici. Parla di lavoro, di fatica, di rettangolo verde, gruppo e famiglia. Saranno questi gli ingredienti di mister Rino. «C’è poco fa dire, c’è da lavorare, da andare in giro e parlare con i giocatori. l compito non è facile ma sia io che il mio staff sappiamo che c’è tanto da lavorare e siamo consapevoli di poter fare un gran lavoro. Dobbiamo entrare nella testa dei giocatori e trasmettergli cose positive. I giocatori ci sono, ma dobbiamo metterli nella condizione migliore per farli esprimere al massimo. Il mio obiettivo è riportare l’Italia ai mondiali». Con lui, in quello che già profuma di gruppo coeso e famiglia vera, un altro figlio della Calabria: Simone Perrotta, ex giallorosso, campione del mondo come Rino, uomo di equilibrio, di classe, di gentilezza e soprattutto di esperienza.
LO STAFF TECNICO E IL RITORNO ALLE RADICI MONDIALI
A completare lo staff tecnico, due nomi che non hanno bisogno di introduzioni: Leonardo Bonucci e Gianluca Zambrotta. L’Italia riparte da chi l’ha portata in cima al mondo. Per le emozioni non c’è tempo in casa azzurra. «Nessuna emozione, anzi tanti pensieri, tanta responsabilità. Che Dio mi dia la forza». E per lo scetticismo del presidente del Senato Ignazio La Russa, Gattuso: «Spero di fargli cambiare idea».
Ma c’è una parola però che nella conferenza stampa di presentazione di mister Gennaro Gattuso torna, come un mantra: Famiglia. E non è retorica. È il cuore di questa nuova avventura. «Ho ricevuto tanti messaggi ma – ha detto Gattuso-, sentire mamma e papà emozionarsi per questo nuovo incarico, è stato davvero bello». E qua, la voce di Gennaro Gattuso ha vibrato. L’uomo di ferro dal cuore impetuoso. Non un sorriso da copertina, non una posa da divo. Solo parole semplici, vere, scolpite con la sincerità tagliente di chi la vita l’ha scalata partendo dalla sabbia di Corgliano, dal mare e dai vicoli roventi della sua Calabria.
E, la sua terra non la dimentica: «ai giovani dico che devono seguire la strada giusta: quella dello studio, fare le persone perbene. Veniamo da una terra incredibile, si parla spesso di cose negative, ma speriamo – ha sorriso- di far parlare della nostra regione per cose positive».
BUFFON « NON BISOGNA METTERE ETICHETTI, RINO HA 12 ANNI DI ESPERIENZA».
Rino è già a lavoro: «ho già sentito 35 calciatori». Tra questi però non c’era Acerbi. «E’ un giocatore che sta dando tanto al calcio, non è una problematica che ha toccato me. Da parte mia c’è grande rispetto e stima. Nulla contro di lui, ma tra i 35 che ho chiamato non c’era. Ho chiamato altri giocatori più giovani e che penso ci possano dare qualcosa».
Rispondendo alle domande dei giornalisti Rino ha precisato che nella sua squadra: «C’è bisogno di entusiasmo, voglia di stare insieme, di essere uniti. In questi giorni nella mia testa ho ben chiaro cosa bisogna fare, ritrovare entusiasmo e non pensare in modo negativo. Chi viene a Coverciano deve avere grande entusiasmo e creare una famiglia. La tecnica e la tattica vengono dopo, prima di tutto c’è da ricreare il gruppo che ci ha contraddistinto per anni». E, poi una precisazione. «Chi ha un problemino deve comunque venire e stare a Coverciano, abbiamo medici, fisioterapisti, strumenti per curare. Chi è convocato in Nazionale sta a Coverciano e se non lo riusciamo a guarire ritorna al club di appartenenza. L’importante è stare insieme».
Alla destra di Rino pronto a dare un sorriso al nuovo allenatore c’era Gigi Buffon che ha ben evidenziato: «Ha fatto esperienza in tutta Europa in 12 anni da allenatore. Se mettiamo un’etichetta non vogliamo approfondire. Ogni volta che incontravamo le squadre di Rino con la Juve avevamo chiara idea che dietro ci fosse identità e lavoro. In campo percepisci se dietro c’è la mano di un allenatore».
IL CT DELLA NAZIONALE, GATTUSO IL CALCIO COME VITA E L’UNITÀ DELLA SQUADRA COME UNA FAMIGLIA
«Chi ama davvero la Nazionale, oggi deve fare un passo in avanti» Così ha detto Gravina, affidando a Gattuso la Nazionale Italiana. E Rino ha risposto senza retorica: «Il calcio è la mia vita. Quando mi sveglio, voglio parlare di calcio, vedere partite, lavorare. Ma soprattutto: voglio costruire una squadra che sappia creare gioco, che stia a metà campo e faccia male all’avversario». E soprattutto: che stia unita. Perché oggi, più che mai, l’Italia ha bisogno di sentirsi una famiglia. E se c’è qualcuno che può ricrearla, forse è proprio lui: il ragazzo di Calabria diventato bandiera del mondo.
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