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di MATTEO MAGNANI
Un’impresa, anche se produce soltanto un pareggio (sesto risultato utile consecutivo). Il Crotone frena la corsa promozione del Frosinone ed allunga la propria striscia di risultati positivi, corroborando la classifica ed alimentando soprattutto l’autostima, necessaria per raggiungere la salvezza. Per spuntarla (o almeno provarci) sul campo della capolista bisogna giocare, aggredire, mettere alle corde il Frosinone e non lasciargli libertà d’allargare la manovra e schizzar via con la rapidità dei trequartisti. E Franco Lerda, già anti-ostruzionistico per vocazione, sfida il grande ex Moriero di petto, cerca di affondarlo con le sue stesse armi ed alza una linea di trequarti tecnicamente eccellente, cui spetta in prima istanza il compito di tener bassi Bolzoni e Basha e di conseguenza il baricentro dei ciociari. È così spregiudicato il Crotone (confermato in blocco dopo l’autoritaria vittoria col Padova) che rischia di farsi del male da solo dopo appena tre minuti: la linea di difesa è altissima e bastano due movimenti per mandarla in tilt (l’esterno sinistro incrocia, l’attaccante centrale attacca la profondità) e liberare al tiro Santoruvo, che fa secco Concetti: è gol per tutti, non per il secondo assistente di linea che ravvisa una posizione irregolare dubbia. Se la cava la formazione di Lerda, in apprensione pure al 7’ quando il tarantolato Basso, su punizione, colpisce l’esterno del palo (Concetti era sulla traiettoria). Dieci minuti di fuoco che esauriscono il furore ciociaro ed animano il Crotone: Galardo e Beati prendono le misure in regia, Morleo e Galeoto a turno superano la linea dei centrocampisti per creare condizioni di superiorità numerica ed i continui incroci tra Cutolo e Gabionetta privano di rifornimenti la difesa locale. Tant’è che all’11’ il Crotone potrebbe passare in vantaggio quando Cutolo da destra pesca con precisione Gabionetta sul secondo palo, ma il brasiliano incrocia in maniera sbilenca e sciupa un’occasione d’oro. Trenta secondi e Cutolo esplode col destro dal limite chiamando Sicignano alla parata in due tempi. Il Frosinone fenomenale si riscopre tutto d’un tratto normale ed anche piuttosto vulnerabile: ad ogni attacco il Crotone fa paura e la pressione si trasforma in un destro a giro di Bonvissuto (Sicignano s’oppone di pugni) ed in una lunghissima serie di corner. Moriero s’infuria perché la difesa è bloccata e Del Prete ridimensiona le proprie scorribande (quando scende, come al 20’, procura brividi: Santoruvo di testa anticipa Concetti, ma alza sulla traversa). Non arriva il gol, ma la gara è spettacolare, vive di ritmi elevati e di fraseggi rapidi (non c’è calciatore che compia più di due tocchi) e l’equilibrio è di una precarietà disarmante. Potrebbe passare il Crotone, ma è il Frosinone a sbloccare la partita (e non si parli di demerito) a quattro minuti dall’intervallo: Troianiello carica il destro dal limite, Legati in scivolata mette fuori causa Concetti e Santoruvo appoggia in rete a porta sguarnita. S’infiamma il Crotone protestando per una presunta posizione irregolare di Santoruvo e rischia anche di capitolare tre minuti dopo: Basso taglia la difesa con una rasoiata, Troianiello sul secondo palo imbuca Concetti, ma in evidente fuorigioco. Non c’è tregua nemmeno nella ripresa: il Frosinone vuol chiudere i conti e Basha quasi ci riesce dopo cento secondi (siluro dai trenta metri, tocco impercettibile di Concetti e sfera sul palo interno), il Crotone ha una voglia matta di pareggiare i conti e ci riesce al 4’ con Cutolo, che con un numero circense elude la marcatura di Del Prete, spara su Sicignano, poi raccoglie la respinta corta ed infila all’angolino. Un po’ s’adagia il Crotone anche perché il Frosinone si lancia all’avanscoperta con l’ingresso di Mazzeo per Troianiello. Funziona tutto meravigliosamente fino al 26’ quando Galardo per simulazione becca il secondo giallo e lascia in dieci i pitagorici. Il Crotone deve badare solo alla fase difensiva per metabolizzare le sfuriate di un Frosinone che chiude la gara con due attaccanti e tre mezze punte.

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