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“Seconda università del Mezzogiorno e sedicesima in Italia per numero di citazioni per ricercatore, con un trend di costante crescita nelle valutazioni di qualità, secondo la classifica di settore Qs World University Rankings 2023”. Un tasso di occupazione, a cinque anni dalla laurea magistrale, al 96,5%. E ancora: “Undicimila studenti nell’anno accademico 2021-2022; 358 docenti, cresciuti del 20% negli ultimi 3 anni 250 unità di personale (+10% negli ultimi 3 anni). Immatricolazioni aumentate nell’ultimo quinquennio da circa 1500 a 2mila studenti (+33%)”.

La carta d’identità del Politecnico di Bari, il più giovane Politecnico italiano, guidato da Francesco Cupertino, “ateneo nato nel 1990 con la Legge per il piano di sviluppo dell’Università”, con “le prime attività partite nell’anno accademico 1991/1992”, è quella di una realtà universitaria del Sud proiettata verso il Mediterraneo e verso il mondo. Dove già gode di una forte reputazione, che punta a far conoscere maggiormente in Italia e all’estero.

La Presidente
del Consiglio
degli Studenti
Eleonora Giammarini

Nel giorno dell’inaugurazione del trentunesimo anno accademico, nell’Auditorium della Legione Allievi della Guardia di Finanza, il rettore Francesco Cupertino, alla sua prima cerimonia in presenza, da quando è stato insignito della massima carica universitaria nel 2019, di fronte alla comunità politecnica e al Ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, sembra planare sui risultati entusiasmanti del suo Ateneo, citando gli ultimi dati Almalaurea – il Consorzio Interuniversitario che raccoglie i dati di 80 Atenei, a cui hanno aderito 75 università, ma non il Politecnico di Milano, la Bocconi e la Luiss, e che rappresenta circa il 90% di coloro che ogni anno si laureano in Italia -: “A cinque anni dal conseguimento della laurea magistrale, i nostri laureati hanno il più alto tasso di occupazione in Italia: il 96.5%”.

Se di lì a poco il Rettore incasserà l’apprezzamento del Ministro, che si è detta “molto contenta”, aggiungendo che il dato “fa giustizia a quello che già immaginavamo ma che ora anche i dati dimostrano”, a fronte del fatto che “perché questo Politecnico continui a crescere deve continuare ad avere una reputazione sempre più alta, che già ha, come dimostrano gli ultimi dati sull’occupazione e anche i progetti che è riuscito a vincere nell’ambito del Pnrr per diventare punto di riferimento non solo della regione ma anche in Italia per la formazione”, la carta forse più strategica, vincente, rivolgendosi ai giovani, è stata senza dubbio la giovanissima Presidente del Consiglio degli Studenti, Eleonora Giammarini.

Coinvolta nel più importante evento istituzionale dell’anno, Eleonora è stata la più efficace testimonial dei successi, dei sogni e delle ambizioni realizzate, nonché delle istanze dei principali azionisti: gli studenti. Orgogliosa e “fiera” di far parte della comunità politecnica, Eleonora ha spiegato: “Oggi i luoghi di formazione sono chiamati a stimolare noi giovani a una partecipazione consapevole alla nostra società e a fornirci tutti gli strumenti per poter incidere sulla realtà come futuri cittadini del mondo. Gli oltre diecimila studenti che hanno scelto il Politecnico di Bari come luogo di formazione e di crescita credono nell’eccellenza di un ateneo pugliese e nelle potenzialità di un territorio in continua crescita. Misura di questa crescita, sul territorio barese, sono i più recenti insediamenti di grandi società di consulenza, che garantiranno nei prossimi tre anni più di 2mila500 assunzioni”.

E ha chiesto con fermezza: “Il PNRR rappresenta sicuramente un importante cambio di prospettiva, rispetto agli interventi messi in atto nell’ambito delle politiche giovanili. Gli 11 miliardi messi a disposizione del sistema Università e Ricerca sono senza dubbio un’imperdibile occasione di svolta per il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione. Questo però non basta. Oltre ad essere la priorità trasversale del piano, ci aspettiamo progetti concreti e ben pianificati. Chiediamo di essere coinvolti – ha insistito – nella progettazione delle azioni che saranno determinanti per il nostro futuro. Abbiamo la voglia, la forza, l’intelligenza per metterci al servizio di un paese che ha bisogno della nostra freschezza e di tutta la nostra creatività”.

il rettore della Polibari, Francesco Cupertino.

E ancora: “A proposito di PNRR, in quanto cittadini del Sud Italia, territorio in cui affondiamo con orgoglio le nostre radici, ci sta a cuore quel 40% degli investimenti destinati al Sud. A queste percentuali stiamo affidando il futuro della nostra terra, in sostanza il futuro di noi giovani, che in questo territorio abbiamo posto le fondamenta del nostro domani.

Come monito a chi farà di questi numeri reali progetti di crescita, la frase di Franco Cassano, sociologo e padre del pensiero meridiano (che è “una reazione teorica a una figura rappresentata in modo così negativo e caricaturale da non poter essere vera”, come spiegò lo stesso sociologo), che ricorda la pericolosità di guardare al Sud come a un “non ancora Nord”. La nostra terra ha una voce, una voce che va custodita e valorizzata. Sud è anche, soprattutto, una prospettiva diversa”. Eleonora ha dato sicuramente la più bella immagine dei ragazzi del Mezzogiorno che amano e si impegnano per valorizzare la loro terra.

I risultati frutto della sfida
I risultati eccellenti del Polibari sono “frutto della sfida di poter unire tradizione e innovazione, identità e visione del futuro, cultura della performance e welfare studentesco. Il filo rosso della ricerca scientifica, alla base della generazione di nuova conoscenza, nuove competenze, e quindi dell’accesso al mondo del lavoro per i nostri giovani, tiene tutto insieme”. Nel portafoglio di iniziative messe in campo ci sono gli importanti progetti per rendere più attrattivo il territorio, “nell’ambito del PNRR, come la partecipazione del Politecnico di Bari al Centro nazionale sulla mobilità sostenibile, guidato dal Politecnico di Milano”; o il progetto partito da uno studio di fattibilità del Poliba, per cui “l’aeroporto di Grottaglie è stato individuato come infrastruttura idonea a diventare il primo spazioporto europeo”. Da qui, “potrebbe decollare il nuovo Eurodrone per la difesa comune europea”.

Ci sono i laboratori pubblico-privati avviati pioneristicamente già anni fa con grandi aziende, come quello con Pirelli per l’automotive, soltanto per citarne uno, e gli incubatori. E poi, c’è anche una fortissima attenzione ai giovani, per rendere l’Ateneo sempre più attrattivo, guardando oltre i confini regionali e nazionali. “Come Politecnico del Sud, coltiviamo la legittima aspirazione a diventare polo di attrazione nel Mediteraneo”, ha detto Cupertino”. C’è l’impegno continuo nel creare, attraverso il know-how, reali condizioni occupazionali sul territorio, dall’incontro con le imprese e sperimentando “nuovi modelli didattici e nuova formazione”.

Il prossimo anno accademico partiranno “nuovi corsi di laurea magistrale, pensati con grande attenzione alle competenze digitali e all’evoluzione del mercato del lavoro”. E’ stata costituita di recente la business school “Mete”. Un nome non casuale, spiega il rettore, “che richiama gli obiettivi da raggiungere, insieme con la Confindustria Puglia, Exprivia, ANCE Bari-BAT, Banca Popolare di Bari e Spegea. La nostra attrattività deve aumentare verso tutta l’area del Mediterraneo”.

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