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Una fetta della zona industriale di Bari vista dall’alto

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Non c’è solamente la svedese Midsummer pronta a investire 66 milioni avviando un nuovo insediamento. Nella zona industriale a cavallo tra Bari e Modugno, oltre dieci società hanno avviato contatti con il Consorzio per l’Area di sviluppo industriale (Asi) per altri investimenti importanti. Se dovessero andare in porto tutti i «colloqui» in corso, significherebbe portare a casa dai «500 ai mille posti di lavoro in più», dice il presidente dell’Asi, Paolo Pate. Insediamenti industriali e di imprese che darebbero una spinta decisiva allo sviluppo della zona industriale barese, dopo il periodo nero legato all’emergenza Covid.

«C’è una certa effervescenza», conferma Pate senza però sbottonarsi sulle società che hanno mostrato interesse. Sicuramente c’è Midsummer con i suoi 200 posti di lavoro, poi c’è il gruppo Bruno pronto a rilevare i capannoni delle vecchie Officine Calabrese ma anche «un paio di multinazionali che si sono affacciate ma preferisco per il momento non fare i nomi», prosegue il presidente. Interessate alla zona industriale barese ci sono quattro grandi imprese nazionali e qualche start-up. I settori in cui sono impegnate queste società sono quelli dell’automotive, logistica e meccanica.

«Al momento sono una decina, forse anche di più le imprese che hanno mostrato grande interesse», aggiunge Pate. «Il merito, a mio avviso, va sicuramente dato alla maggiore visibilità complessiva del nostro territorio, ormai conosciuto a livello internazionale ma anche alla rete che è stata creata tra enti pubblici, università, politecnico». L’Asi, adesso, è alla ricerca anche di nuovi suoli per poter espandere la propria area di competenza, visto l’ormai grande interesse da parte di investitori italiani e stranieri.

A questo punto l’urgenza è allargare i confini della zona industriale per non farsi trovare impreparati al momento dell’espansione. Intanto, ieri il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha autorizzato l’accordo di sviluppo industriale presentato dalla società Midsummer Italia per la realizzazione di attività di ricerca e produzione di impianti e moduli fotovoltaici tecnologicamente innovativi. Il Dicastero, ieri, ha precisato che sono previsti investimenti per circa 66,3 milioni di euro, di cui 64,7 milioni agevolabili, a sostegno dei quali il ministero dello Sviluppo economico mette a disposizione 37,29 milioni. La realizzazione dell’investimento consentirà, in prima battuta, un incremento occupazionale di 79 lavoratori, di cui 59 addetti per il progetto di sviluppo industriale e 20 per il progetto di ricerca industriale.

A questi poi si aggiungeranno, nel tempo, circa altri 120 posti di lavoro. «Accompagnare le imprese a nascere ma anche a investire per creare lavoro è la strada scelta dal Mise nel valutare i progetti industriali da sostenere con gli incentivi», ha dichiarato il ministro Giorgetti, aggiungendo: «L’investimento in Puglia nel settore del fotovoltaico presenta tutte le caratteristiche di una opportunità da cogliere e valorizzare anche perché punta a realizzare prodotti innovativi e di qualità, a differenza di quelli provenienti dalla Cina che finora hanno invaso il mercato delle rinnovabili. La sfida della transizione green si vince anche puntando su questi progetti validi».

In particolare sono previsti due progetti nel sito pugliese: il primo di investimento industriale per la realizzazione di una nuova unità da dedicare alla produzione di celle solari con tecnologia Cigs (Copper, Indium, Gallium e Selenium) e moduli fotovoltaici a film sottile; il secondo di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la realizzazione di moduli fotovoltaici con celle Cigs.

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