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Le condizioni della ex Teleferica

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Un appuntamento voluto dall’Ambulatorio Popolare, il 20 febbraio alle 10 nella ex Stazione teleferica di Barletta sulla Litoranea di ponente, per ricordare non solo Ahmed, bracciante di 47 anni morto un anno fa, ma anche tutti coloro che sopravvivono ogni giorno alla fatica e alle condizioni di vita impossibili.

La storia di Ahmed, ucciso dal freddo il 15 febbraio scorso, diventa così il simbolo della disumanità contemporanea alla quale sono costretti migliaia di braccianti che ogni anno arrivano in Puglia e nelle regioni meridionali per le campagne di raccolta di frutta e ortaggio e trovano davanti a loro sistemazioni di fortuna sotto i cavalcavia o, come accade nei dintorni di Barletta nella ex Cartiera o allo scalo merci della Stazione ferroviaria o nel fabbricato dell’ex Anagrafe in Via Cialdini. Le immagini sono il racconto di tanti pezzi di vita interrotti dalla fame, dal clima infame e dalla solitudine.

Coperte, rifiuti di ogni genere, materassi e letti improvvisati, così come i teloni di plastica usati come coperte e come improbabile riparo, animano spazi aperti nei quali è impossibile difendersi dalle intemperie. In quelle condizioni, le stesse che hanno fatto morire Ahmed, vivono oggi ancora tanti lavoratori, lasciati in una solitudine abbietta e miserevole.

«La notte – spiegano dall’Ambulatorio Popolare – per queste persone, si passa all’addiaccio, sotto qualche coperta o rifugiati in tenda, quando va bene. Le tende sono molto spesso fatte di stracci o teloni di plastica tesi su aste in ferro o pali in legno: condizioni igieniche e sanitarie drammaticamente inesistenti, protezione dal freddo prossima allo zero».

C’è solo l’inferno della sopravvivenza in questi luoghi dimenticati dove riuscire a essere vivi ogni giorno per andare ad ammazzarsi di fatica, diventa una sfida quotidiana. E’ il ricordo della tragedia di Ahmed a parlare per tutti loro. «Invisibile forse più di tutti gli altri – scrivono ancora sul profilo Facebook di Ambulatorio Popolare – una tenda nemmeno l’aveva, si riposava adagiandosi su un muretto di cemento coprendosi con coperte che forse erano riuscite a riscaldarlo gli altri giorni: ma non il 15 febbraio 2021.

Moriva così, moriva di freddo a Barletta, dopo che la pioggia incessante nei giorni precedenti aveva allagato tutto il fabbricato rendendo persino impossibile l’accensione di un focolare, l’unica fonte di riscaldamento per lui e tutti gli altri invisibili della ex Stazione teleferica di Barletta, e non solo».

L’appuntamento del 20 febbraio sarà un momento dedicato non solo a Ahmed, partecipato con la comunità islamica cittadina anche «In solidarietà con tutte le persone che il sistema ha costretto ad una vita di stenti, di sfruttamento e di povertà, e che da quel sistema dovrebbero essere affrancate ed emancipate».

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