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Era solo questione di tempo. La variante Omicron è «arrivata» anche in Puglia e ora si teme che la pandemia possa tornare ad accelerare. I primi due casi pugliesi riguardano due donne residenti in provincia di Bari e rientrate da un viaggio all’estero: proprio perché erano state fuori dai confini nazionali, dopo essere risultate positive al Covid-19, i loro tamponi sono stati inviati al laboratorio del Policlinico barese per il sequenziamento e il risultato ha fugato ogni dubbio.

Le due donne stanno bene, al momento hanno lievi sintoni e sono in isolamento a casa. Entrambe risultano essere vaccinate, una delle due donne ha completato il ciclo e si accingeva a sottoporsi alla terza dose; la più giovane invece era coperta solo da una dose. Ora sono in corso indagini epidemiologiche più approfondite per comprendere meglio l’origine dei contagi, anche se il sospetto è che si siano contagiate all’estero.

Tutti i loro contatti stretti sono stati posti in quarantena, come previsto dai protocolli, e saranno sottoposti ai controlli nei prossimi giorni. La professoressa Maria Chironna, virologa e responsabile del laboratorio di Epidemiologia molecolare del Policlinico di Bari, colei che ha individuato i primi due casi di variante Omicron in Puglia, invita alla calma: «Alla luce delle caratteristiche della variante era atteso che arrivasse anche in Puglia, ciò non deve destare allarme perché sappiamo che, ad ora, la vaccinazione proteggere contro le forme severe.

Il sospetto – prosegue – è nato nel corso dello screening routinario sui tamponi provenienti dal territorio per la presenza nel laboratorio di un sistema diagnostico avanzato in grado di identificare i casi probabili da variante Omicron. La conferma è avvenuta dopo il sequenziamento effettuato dall’equipe del laboratorio che ha lavorato senza sosta per arrivare presto all’accertamento, consapevole della grande rilevanza in sanità pubblica del dato».

Nei prossimi giorni, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico, si tenterà l’isolamento dei ceppi Omicron per valutare la capacità neutralizzante degli anticorpi. «Il Policlinico di Bari continua a impegnarsi per la tutela della salute pubblica anche attraverso il sequenziamento del genoma virale, essenziale per lo screening delle varianti», sottolinea il direttore generale del Policlinico, Giovanni Migliore.

Nei prossimi giorni in Puglia si procederà ad allargare lo screening a livello regionale e a mettere in campo ulteriori azioni per evitare il diffondersi della variante Omicron che è caratterizzata da una elevata contagiosità. Verrà messo in campo un nuovo modello organizzativo per lo screening dei tamponi per identificare precocemente i «casi probabili» da sottoporre a sequenziamento per la conferma. «L’allerta rimane alta», dice l’Università di Bari. Dall’ex assessore Lopalco arriva l’invito a vaccinarsi: «La variante Omicron – spiega – è al momento la più contagiosa che abbiamo mai incontrato in Europa.

Con tutta probabilità in poche settimane avrà soppiantato le altre varianti circolanti, come successo la scorsa estate con la delta. Questo significa che la probabilità di essere infettati aumenterà sempre di più. La certezza – sostiene – di incontrare il virus nel prossimo futuro per ciascuno di noi è evidente. Pur ipotizzando che la gravità della malattia indotta da questa variante sia simile rispetto alle varianti precedenti, cosa alquanto probabile, incontrare un virus come questo, ad ogni età, senza protezione vaccinale è da incoscienti».

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