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Utilizzava l’auto del Comune, con frequenza pressoché quotidiana, per svolgere servizi privati, per andare a trovare la compagna o altri conoscenti anche fuori regione che non avevano legami con il suo lavoro. E’ finito agli arresti domiciliari il comandate della Polizia locale di Lucera con le accuse di peculato, falso in atto pubblico, truffa e rivelazione del segreto d’ufficio.

Per gli stessi reati sono indagate altre sei agenti del comando. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza da febbraio 2020 a settembre 2021. In particolare, il comandante, avrebbe totalizzato, nei soli mesi di indagine, assenze dall’ufficio per circa 53 ore e percorrendo circa 3000 chilometri con l’autovettura in uso alla Polizia locale.

I militari hanno anche accertato che il pubblico ufficiale avrebbe redatto atti falsi inerenti alle proprie attestazioni di servizio e all’uso dell’auto, e avrebbe favorito conoscenti con pratiche e istruttorie amministrative del proprio Comando. Ad esempio per porre rimedio a sei sanzioni per violazioni del codice della strada avrebbe rilasciato permessi retrodatati per la zona a traffico limitato, annullando così gli effetti delle contravvenzioni. Infine, il comandante avrebbe rivelato ad amici e conoscenti dati sensibili e riservati del suo ufficio, tra cui i report della Regione Puglia ad esclusivo uso degli organi di Polizia.

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