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Analisi ambientali falsificate: blitz dei carabinieri tra Torino e Lecce. Sei società e due tecnici nel mirino.
TORINO – Analisi falsificate per mascherare terreni contaminati come “terre pulite”. È questa l’accusa al centro dell’operazione “Terre Mascherate”, condotta dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Torino, che questa mattina hanno eseguito una serie di perquisizioni tra Piemonte e Puglia, in particolare nelle province di Torino e Lecce.
Nel mirino della Procura torinese, guidata dal sostituto procuratore Alessandro Aghemo, sei società – tra laboratori di analisi, imprese di gestione rifiuti e studi di consulenza ambientale – e due professionisti, un amministratore e un tecnico di laboratorio, indagati a vario titolo per falsità ideologica in atto pubblico, violazioni del Testo Unico Ambientale e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
Analisi ambientali false: perquisizioni a Torino e Lecce
Secondo quanto emerso dalle indagini, avviate nel dicembre 2024, le società coinvolte avrebbero alterato i rapporti di prova chimici su terre e rocce da scavo contenenti sostanze inquinanti – tra cui nichel, cromo, idrocarburi pesanti e amianto – per farle apparire conformi ai limiti di legge. In questo modo, i materiali venivano classificati come sottoprodotti riutilizzabili, anziché come rifiuti speciali da smaltire, con un risparmio illecito sui costi di gestione e un potenziale danno ambientale diffuso.
Il sistema, ricostruito dai carabinieri con la collaborazione dell’Arpa Piemonte, avrebbe coinvolto imprese del settore edile e del movimento terra, laboratori compiacenti e un consulente ambientale con contatti tra Piemonte e Puglia. Proprio l’Arpa, già dal 2017, aveva segnalato anomalie e presunte manipolazioni nei certificati di analisi.
Alle operazioni odierne hanno preso parte anche i militari del Noe di Lecce, il Gruppo per la Tutela ambientale e la sicurezza energetica di Milano, personale di Accredia – l’ente nazionale che accredita i laboratori di prova – e tecnici informatici della Procura di Torino, incaricati di acquisire materiale digitale utile all’inchiesta.
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