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Giovanni Migliore resta al Policlinico, Michele Pelillo al S. Cataldo di Taranto ancora in costruzione, Tiziana Di Matteo alla Asl Bat

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Dieci uomini e una sola donna. Tra riconferme, ripescaggi (anche dall’album della politica) e nomine per strutture create ad hoc. E se l’ospedale è ancora un cantiere e non ha una data di apertura, nessun problema. C’è già il suo commissario pronto a guidarlo. Succede al futuro San Cataldo di Taranto, dove per l’istituenda azienda ospedaliera arriva Michele Pelillo. Esponente di spicco del Pd in riva allo Ionio, nonché ex deputato ed ex assessore al Bilancio della giunta Vendola.

La Regione Puglia e il presidente-assessore Michele Emiliano ridisegnano la mappa della sanità pugliese con l’infornata degli undici nomi alla guida di ospedali, Asl e di aziende nuove di zecca. Nasce infatti l’azienda “zero” con a capo il commissario Giuseppe Pasqualone, già direttore generale della Asl di Brindisi e per la gestione accentrata delle funzioni amministrative e di gara. In sostanza una replica di quanto già fa InnovaPuglia, la società a capitale regionale per appalti sanitari. Viene anche istituita l’azienda di prevenzione (coordinerà tutti i dipartimenti di prevenzione) e sarà guidata dal commissario Pietro Quinto, vicinissimo al direttore regionale del Dipartimento Salute Vito Montanaro, ed entrambi a processo per la concorsopoli lucana alla Asl di Matera.

A Bari molte riconferme: alla Asl resta Antonio Sanguedolce, al Policlinico il siciliano Giovanni Migliore (indagato da un anno per le morti di legionella), al De Bellis di Castellana Grotte Tommaso Stallone e all’oncologico Alessandro Delle Donne, già commissario della struttura e ormai ex direttore generale della Asl Bat. Proprio qui, nella sesta Provincia, arriva l’unica donna designata, Tiziana Di Matteo, ex direttrice amministrativa del Policlinico di Bari, anche lei ritenuta molto vicina al capo della sanità pugliese Montanaro. Alla Asl di Brindisi Flavio Roseto, già direttore della Sanitaservice Brindisi, prende il posto di Pasqualone, mentre a Lecce – dove la Asl sarà rinnovata il prossimo anno – nasce l’istituenda azienda ospedaliera del Vito Fazzi e sarà guidata da Stefano Rossi, arrivato al termine del suo doppio mandato alla Asl di Taranto. Città al centro delle manovre politiche in vista delle comunali del prossimo anno.

Alla Asl viene promosso da direttore sanitario a direttore generale Gregorio Colacicco, vicinissimo al Pd locale e alla civica Con del presidente Emiliano. Suo figlio, Salvatore, è assessore comunale a Laterza. Ma la scelta di Michele Pelillo a guida di un ospedale che ancora non c’è – proprio ieri nel corso delle audizioni in Regione è emerso che i lavori previsti entro il 24 gennaio si concluderanno non prima del 2 maggio 2022 – secondo i beninformati di via Gentile sarebbe una mossa per disinnescare possibili velleità elettorali. Pelillo è stato indicato più volte come possibile candidato sindaco di Taranto e quindi come possibile sfidante a sinistra dell’uscente Rinaldo Melucci, nonché candidato del governatore.

E se dagli ambienti regionali arriva il plauso alle scelte per la sanità ionica – «Due tarantini, che sapranno guidare con competenza e passione la sanità ionica» dicono all’unisono il consigliere Vincenzo De Gregorio (Pd) e l’ex assessore Mino Borraccino (Articolo 1), caustico è invece il commento di Fratelli d’Italia tramite il capogruppo Ignazio Zullo: «Quando pensi di aver già visto tutto in termini di moltiplicazioni delle poltrone, dalla creazione di nuove agenzie e fondazioni ai consigli di amministrazione a cinque, e pensi che siano finite, ecco invece, che il presidente Emiliano tira fuori dal suo cilindro il “designato”, cioè colui che viene nominato senza che esista l’ente o l’ospedale. E allora capisci che con questa tirannia al peggio non c’è fine. Emiliano – conclude Zullo – nella creazione delle poltrone ha una fantasia smisurata quanto la sua voglia di potere».

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