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L’ingresso della nave nel porto di Taranto accompagnato dalle proteste di alcune persone sulla banchina

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Vilipendio e manifestazione non autorizzata Gli agenti della digos di Taranto provano a identificare gli autori del lancio di pietre e delle urla «Assassini» rivolte ai marinai della fregata Carabiniere che mercoledì ha attraversato il canale navigabile della città bimare per raggiungere l’arsenale ed essere sottoposta a lavori di manutenzione. Un episodio, quello della contestazione ai danni dei militari della Marina, che ha suscitato più critiche e dissenso che adesione. L’intenzione era quella di attaccare la scelta dell’Italia di inviare armi all’Ucraina invasa in queste settimane dalla Russi.

Ad accompagnare la contestazione, poco prima del passaggio della nave, anche la presenza di un piccolo peschereccio che ha esposto uno striscione con su scritto: «La guerra la stiamo già pagando con la vita e con la fame. No Nato. No Putin». Un’intenzione rivendicata anche dal post social del gruppo Pugliantagonista: «Taranto non è città di guerra. No alla guerra imperialista in Ucraina. No alla partecipazione italiana con armi e soldati alla guerra». Altri striscioni sono apparsi durante la manifestazione.

Tra questi: «Contro tutte le guerre, contro lo stato d’emergenza, fuori la Nato da Taranto» oppure «Le guerre degli imperi le pagano sempre i popol», «Taranto non è città di guerra, lavoro no spese militari» e «Non una base non un soldato per la guerra imperialista». Dalla politica è arrivata però una condanna unanime. Dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio al segretario della Lega Matteo Salvini, dal consigliere regionale Pd Fabiano Amati agli esponenti 5Stelle.

«Solidarietà all’equipaggio della fregata Carabiniere, presa a sassate a Taranto da un gruppetto di finti pacifisti. Se vogliono un nemico se la prendano con chi bombarda, non con chi garantisce pace da 70 anni e nei momenti di emergenza è stato in prima linea per gli italiani», ha scritto su Twitter Mara Carfagna, ministra per il Sud e la coesione territoriale. «L’aggressione non ha nulla a che vedere con il pacifismo», ha dichiarato il deputato tarantino pentastelato Gianpaolo Cassese. «Una vergogna senza se e senza ma», ha incalzato Salvini.

«Le nostre forze armate sono ogni giorno al servizio della sicurezza del Paese. Difendere e proteggere la patria è un sacro dovere di ogni cittadino. Offendere chi lo fa ogni giorno con dedizione e sacrificio è disgustoso ed è un insulto anche ai valori su cui si fonda la nostra comunità» ha scritto in un post Facebook la senatrice del Pd Roberta Pinotti, ex ministra e presidente della commissione Difesa. Da Pugliantagonista arriva anche l’annuncio che le contestazioni proseguiranno in tutta la Regione, a partire da Bari sabato prossimo, con l’incontro nella sede Cobas di via Garruba.

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