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Mentre si tenta di radunare energie imprenditoriali cittadine e provinciali, attorno alla figura di Franco De Caro e alla vigilia della riunione programmata per oggi tra vecchi e nuovi dirigenti, ieri mattina è arrivata la nota “amara” dello stesso De Caro che mette a rischio il progetto di salvataggio del club. A De Caro non sono piaciute alcune considerazioni ascoltate su certi media che hanno attaccato uno dei migliori e più solidi imprenditori dell’area urbana e il suo interesse al Cosenza.
De Caro ieri ha ricevuto la vicinanza di De Rose, Salerno, Carnevale, Funari, dei tifosi e della squadra. Un fronte compatto. Questa la nota diramata ieri in mattinata: «Dopo un’attenta riflessione e l’ennesima polemica circa le vicende del Cosenza 1914, e gli ennesimi attacchi alla mia persona – inizia De Caro – ho deciso fermamente di non procedere più nel mio programma e di non volermi più occupare del Cosenza. Il mio voleva essere un gesto importante, coinvolgente, atto al rilancio effettivo della nostra società di Calcio. Non pecco di presunzione se affermo che grazie al mio intervento ed alle mie personalissime sollecitazioni si era riuscito a creare un tavolo rotondo attorno al quale avevano preso posto vecchi e nuovi soci, imprenditori interessati al progetto, nonché illustri esponenti delle Istituzioni, tutti pronti ad apportare un importante contributo. Con enorme rammarico, purtroppo, devo riconoscere che troppi veleni e troppi personaggi squallidi e privi di amore verso la società predetta si aggirano come squali pronti a colpire, ferire e godere delle difficoltà che si cercano di risolvere e di superare».
De Caro continua: «Nel rispetto della mia persona e della posizione che con lavoro e dedizione decennale mi sono faticosamente creato voglio essere ancora più chiaro: nei meandri del Cosenza si aggirano personaggi privi di qualifiche e di una qualsivoglia competenza professionale che, grazie anche al sostegno di una parte della squadra e del pubblico non appartenente alla frangia del Tifoso vero, si prendono il lusso di esprimere opinioni gratuite, infondate, mai supportate dal alcuna prova o riscontro facendomi apparire come una persona poco seria e non rispettosa del lavoro altrui e del ruolo dei singoli giocatori». De Caro insiste. «Ormai da molto tempo, subdolamente, lavorano per distruggere tutto l’ambiente calcistico cosentino, colpendo e colpevolizzando qualche ex socio utilizzato come paravento per i propri fallimenti. La confusione, la cattiveria e lo squallore regnano sovrani. Ci metto faccia e soldi per essere definito uno che “fa teatrini”? Avevo realmente desiderato e sperato di poter contribuire fattivamente, insieme agli amici con cui ho colloquiato in questi giorni, al progetto calcio nella mia città; ho prospettato un lavoro lungimirante, qualificato, serio ma devo riconoscere che in questa città, purtroppo, è diventato difficile o quasi impossibile operare e progettare proprio perché gli squallidi personaggi già narrati, ogni qualvolta si avvicini qualcuno a quello che ritengono il proprio feudo, provvedono a togliergli ogni entusiasmo per allontanarlo. Infine, sono certo che se il Cosenza non dovesse iscriversi al nuovo campionato ed essere nuovamente cancellato dagli annali calcistici questi torneranno a festeggiare e brindare come fecero nel non lontano 2003!».
Il tecnico De Rosa spera in un suo ripensamento mentre i tifosi hanno chiesto alla squadra di cercare un accordo. Oggi la riunione tra i soci. In coda ancora azioni propositive, stavolta dall’Ente Provincia. «Il Presidente della Provincia, Mario Oliverio, da sempre vicino al Cosenza- consapevole della difficoltà che vive attualmente la Società e della importanza della delicata trasferta dei Lupi a Roma – vuole ancora una volta dare un aiuto concreto alla squadra, alla tifoseria, mettendo a disposizione gratuitamente dei pullman per raggiungere la capitale e incitare la squadra».

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