X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

Petrolio, le convenienze localizzative si possono fare
L’intesa tra Eni, Shell e Comuni dell’Alta Val d’Agri sdogana le convenienze localizzative invocate da anni dalla Cisl
Potenza, 16 luglio 2013 – “L’accordo tra Eni, Shell e Comuni dell’Alta Val d’Agri, in dirittura d’arrivo, stando almeno alle recenti indiscrezioni di stampa, suona come una clamorosa conferma di quanto la Cisl va predicando da quasi un decennio, vale a dire che non esistono ostacoli di natura tecnica o giuridica insormontabili che impediscono l’adozione di misure finalizzate alla riduzione dei costi energetici delle imprese che operano o che intendono investire nella nostra regione”. Lo sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, commentando la notizia dell’accordo tra compagnie petrolifere e i Comuni di Viggiano, Marsico Nuovo, Grumento, Montemurro, Marsicovetere, Tramutola, Moliterno, Spinoso, Sarconi e Paterno per la costruzione della cosiddetta quinta linea e la conseguente fornitura di ulteriori 17 milioni di metri cubi di gas da destinare al sociale e alle attività produttive. 
“Nell’accordo in questione – spiega Falotico – la produzione di gas passerebbe dagli attuali 3 milioni di metri cubi giornalieri a 4,6 milioni. Il 2 per cento di questi dovrebbe essere destinato ai Comuni dell’Alta Val d’Agri per interventi nel campo socio-assistenziale, per la fornitura gratuita di gas alle strutture pubbliche, come scuole, ospedali e centri anziani, oltre che per ridurre la bolletta ai cittadini della zona e favorire nuovi investimenti produttivi attraverso la fornitura gratuita di gas. Complessivamente ai comuni dell’Alta Val d’Agri andrà circa il 15 per cento del gas che Eni girerà alla Basilicata. I restanti 100 milioni circa di metri cubi di gas andranno alla Società Energetica Lucana che dovrà poi deciderne la destinazione”. 
“Insomma – fa notare Falotico – si dimostra che l’intuizione della Cisl sulle cosiddette convenienze localizzative, non solo era politicamente appropriata, ma è tecnicamente e giuridicamente realizzabile proprio alla luce dei contenuti di questo accordo, che andrà ulteriormente raffinato con un negoziato aperto e trasparente. Per questo consideriamo indifferibile l’apertura di un confronto tra tutti gli attori della filiera – sindacati, rappresentanze imprenditoriali, compagnie petrolifere e istituzioni – per mettere a punto, così come contenuto in Obiettivo Basilicata 2012 e ribadito nel Piano per il Lavoro, la Crescita e la Coesione, una proposta operativa per ridurre i costi della bolletta energetica alle imprese, attribuendo al contempo alla Sel una mission che non sia solo quella di mera intermediazione”. 
Per il segretario della Cisl “è meritorio l’impegno dei sindaci e dell’ex senatore Coviello sulla questione, ma sarebbe opportuno che, su una materia di forte impatto sociale e ambientale, si proceda coinvolgendo le comunità locali e i principali strakeholder, a partire dalle organizzazioni sindacali che, sulla questione del petrolio, hanno da tempo ingaggiato una dura lotta con le compagnie petrolifere affinché garantiscano adeguate contropartite in termini occupazionali e di commesse alle imprese locali. Un lavoro, quello condotto da Cgil Cisl Uil, che ha prodotto il contratto di settore con l’Eni e che dovrà avere il medesimo approdo con la Total”.

«L’accordo tra Eni, Shell e Comuni dell’Alta Val d’Agri, in dirittura d’arrivo, stando almeno alle recenti indiscrezioni di stampa, suona come una clamorosa conferma di quanto la Cisl va predicando da quasi un decennio, vale a dire che non esistono ostacoli di natura tecnica o giuridica insormontabili che impediscono l’adozione di misure finalizzate alla riduzione dei costi energetici delle imprese che operano o che intendono investire nella nostra regione». 

Il segretario generale della Cisl Basilicata, Nino Falotico, ha commentato la notizia dell’accordo tra compagnie petrolifere e i Comuni di Viggiano, Marsico Nuovo, Grumento, Montemurro, Marsicovetere, Tramutola, Moliterno, Spinoso, Sarconi e Paterno per la costruzione della cosiddetta quinta linea e la conseguente fornitura di ulteriori 17 milioni di metri cubi di gas da destinare al sociale e alle attività produttive. 

«Nell’accordo in questione – spiega Falotico – la produzione di gas passerebbe dagli attuali 3 milioni di metri cubi giornalieri a 4,6 milioni. Il 2 per cento di questi dovrebbe essere destinato ai Comuni dell’Alta Val d’Agri per interventi nel campo socio-assistenziale, per la fornitura gratuita di gas alle strutture pubbliche, come scuole, ospedali e centri anziani, oltre che per ridurre la bolletta ai cittadini della zona e favorire nuovi investimenti produttivi attraverso la fornitura gratuita di gas. Complessivamente ai comuni dell’Alta Val d’Agri andrà circa il 15 per cento del gas che Eni girerà alla Basilicata. I restanti 100 milioni circa di metri cubi di gas andranno alla Società Energetica Lucana che dovrà poi deciderne la destinazione. Insomma – fa notare Falotico – si dimostra che l’intuizione della Cisl sulle cosiddette convenienze localizzative, non solo era politicamente appropriata, ma è tecnicamente e giuridicamente realizzabile».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE