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CATANZARO – Si è concluso con una piena assoluzione il processo a carico di M. D., catanzarese di 53 anni, impiegato, imputato per violenza sessuale ai danni di una bambina che, all’epoca dei fatti contestati, aveva meno di 14 anni. Il tribunale collegiale del capoluogo calabrese, oggi, ha pienamente accolto le richieste dei difensori dell’uomo, gli avvocati Salvatore Sacco Faragò e Silvia Iannazzo, e ha scagionato l’imputato secondo la formula “perchè il fatto non sussiste”. 

Il pubblico ministero, Domenico Guarascio, al termine della propria requisitoria aveva invece chiesto una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione, e per la colpevolezza si era espresso anche l’avvocato Domenico Pietragalla, difensore delle parti civili e cioè i genitori della ragazzina. I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra l’ottobre del 2008 e il marzo del 2009 quando la piccola presunta parte offesa aveva 11 anni. M.D., secondo l’accusa, aveva approfittato della fiducia dei genitori della bambina, di cui era amico, e trovandosi con lei l’avrebbe palpeggiata in almeno cinque occasioni. 
I genitori però, notate alcune stranezze nel comportamento della piccola, decisero di mandarla da uno psicologo il quale, durante una seduta, avrebbe raccolto le sue confidenze sul 53enne, non potendo a quel punto fare altro che presentare denuncia alla Procura della Repubblica. Di qui le indagini e la conseguente imputazione contro M. D. che, però, non ha retto al vaglio dibattimentale conclusosi con una piena assoluzione.
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