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Sono stati arrestati carabinieri della stazione di Acri (Cs) due cittadini bulgari, accusati estorsione e resistenza a pubblico ufficiale. I militari, diretti dal maresciallo Roberto Luciani, già da alcune settimane stavano monitorando la comunità bulgara del centro silano e dopo un’adeguata attività investigativa hanno scoperto che i due estorcevano denaro ad una connazionale, costretta a subire minacce e vessazioni.
In particolare, a mettere i carabinieri sulla pista giusta è stata una donna bulgara, che ha raccontato di essere stata indirizzata da un «referente» bulgaro di Acri per avere una casa, in condizioni indecorose, sempre dietro il pagamento di denaro. La donna, appena entrata in Italia, sarebbe poi stata messa a lavorare in un’attività commerciale, dove veniva accompagnata tutte le mattine per una retribuzione pari a 400 euro al mese.
La donna è stata costretta, però, ogni mese a consegnare una parte dei suoi guadagni dietro minacce e pressioni. Fino al racconto ai militari che hanno organizzato un appostamento nel giorno in cui la donna doveva consegnare il denaro. Quando due persone hanno intascato il denaro, si sono trovati davanti i carabinieri. I due hanno tentato di colpire un militare con un bastone di ferro e hanno tentato di fuggire, ma sono stati bloccati e arrestati. Si tratta di Todor Stoyanov Toshinski, 40 anni, e Plamen Dragomirov Petkov, 41, che dopo le formalità di rito sono stati dichiarati in arresto per i reati di estorsione e resistenza a pubblico ufficiale e tradotti, su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica, Antonio Cestone, nella casa circondariale di Cosenza in attesa dell’udienza di convalida che si terrà nei prossimi giorni.

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