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NEL 1971 venne condannato per una violenza sessuale compiuta ai danni di una dodicenne, in una chiesa in Calabria. Oggi è tornato in manette con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di alcune bambine che frequentano la scuola elementare del milanese dove lui è bidello. Una vicenda dai contorni drammatici per le vittime. 
Tutto ruota intorno ad un bidello di 65 anni, finito in manette per violenza sessuale aggravata nei confronti di alcune alunne di una scuola elementare di Vimercate nel milanese. Il 65enne, coniugato e pregiudicato, da otto anni lavorava alla scuola elementare comunale “Emanuele Filiberto”. 
Secondo l’accusa si introduceva nei bagni femminili, adescava le bambine, tutte minori di dieci anni, e le palpeggiava nelle parti intime. L’attività investigativa, svolta dai carabinieri, è scaturita dalla denuncia di una bimba che lo scorso 25 gennaio si era confidata con un’insegnante. A quel punto è stato avviato un costante monitoraggio del suo comportamento e sono state accertate le sue responsabilità. Il 4 febbraio, al verificarsi di una situazione penalmente rilevante, i militari sono intervenuti arrestandolo in flagranza di reato. Presso la sua abitazione poi, dinanzi alla moglie ignara di tutto, i carabinieri hanno sequestrato un computer portatile e numerosi dvd che dovranno essere analizzati, anche per stabilire se in passato abbia commesso atti analoghi. Dagli accertamenti sull’arrestato, intanto, è emerso che nel 1971 era stato condannato per un analogo grave reato a sfondo sessuale, che aveva commesso in una chiesa in Calabria, ai danni di una bambina di 12 anni. Nessuno della scuola però ne sarebbe stato a conoscenza al momento della sua assunzione.
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