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POTENZA –  “La responsabilità del  dirigente scolastico”. Si intitola così il manuale di preparazione al concorsone da cui la preside dell’istituto superiore Carlo Levi di Tricarico avrebbe copiato parte del suo elaborato. Ma agli atti dell’inchiesta condotta dagli agenti della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Potenza c’è anche di più. Per questo nei prossimi mesi è probabile che la vicenda torni di nuovo davanti al Tar dopo un primo tentativo di invalidare la selezione fallito subito dopo la pubblicazione graduatorie a settembre del 2012.

C’è anche la consulenza sugli elaborati dei 62 concorrenti risultati idonei tra gli atti dell’inchiesta della Procura di Potenza per cui nei giorni scorsi in 9 hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini.

Nei mesi scorsi, come anticipato dal Quotidiano, due super-esperti incaricati dal pm Gerardo Salvia hanno ricorretto le prove di ognuno di loro. Il risultato è che diversi – anche tra i 37 già immessi nel ruolo di dirigente scolastico negli istituti di mezza Regione – non avrebbero confermato una preparazione sufficiente per poter accedere all’orale. Un dato eclatante su cui gli inquirenti, a ben vedere, non sembrano aver voluto infierire. Così da un lato la commissione d’esame incaricata dall’ufficio scolastico regionale risulta indagata per falso e abuso d’ufficio per aver “protetto” 5 concorrenti che avrebbero copiato la prova. In più è stata sconfessata anche nel merito delle valutazioni effettuate dalla consulenza dei super-esperti. Ma la validità di quei punteggi e delle assegnazioni che hanno prodotto non viene messa in discussione. In altri termini, resta come una questione in sospeso, rimessa alle considerazioni di studenti, famiglie e di chi può avere ancora interesse a sollevare il tema della legittimità degli atti della selezione in generale. Ecco perché la prospettiva di un nuovo ricorso al Tar a questo punto appare molto concreta. D’altronde l’inchiesta è partita dalla coriacea volontà di una concorrente esclusa proprio agli scritti, la professoressa Rosa Gruosso, che al telefono con il Quotidiano ha annunciato la sua intenzione di andare avanti rinfrancata – ma soltanto in parte – dal lavoro degli inquirenti. Dopo 6 anni di “battaglie” non sarà certo la prospettiva di qualche mese in più di attesa a scoraggiarla.

Era infatti il 2008 quando è stato pubblicato il bando che in tutta Italia avrebbe dovuto portare al reclutamento di 2.346 presidi tra quasi 150mila candidati. Stando a quanto stabilito per la loro selezione il concorso si sarebbe dovuto svolgere in gran parte a livello locale. In pratica ognuno degli Uffici scolastici regionali doveva curare La sede dell’Ufficio scolastico regionale l’organizzazione delle prove, nominare le commissione, vigilare sulle procedure, approvare le graduatorie di merito al termine delle varie fasi, emanare i provvedimenti di esclusione dal concorso e curare le attività di formazione e tirocinio.

A settembre del 2011, per questo motivo, è spettato al direttore generale dell’Ufficio scolastico della Basilicata, Franco Inglese, scegliere i membri della Commissione esaminatrice: il presidente Antonio Sergio De Franchi, professore di prima fascia dell’Università degli Studi della Basilicata, un dirigente tecnico dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Fasolino, e il preside dell’Istituto tecnico Da Vinci di Potenza, Adele Trotta, assistiti da Marcello Marino come segretario.

I “lucani” che hanno presentato domanda sono stati 674, ma solo in 147 hanno superato la prima prova preselettiva, il 10 ottobre del 2011, e tra il 14 e il 15 dicembre si sono presentati nelle aule del liceo “Gianturco” di Potenza per la seconda prova scritta. Qui però cominciano i problemi perché a detta di più di qualcuno qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto. E in 5 di quelli “promossi” adesso si ritrovano indagati per aver copiato brani interi dei loro elaborati, tra di loro o da alcuni manuali di preparazione all’esame. Sono Rosanna Papapietro, da settembre del 2012 preside dell’Istituto d’istruzione superiore “Carlo Levi” di Tricarico, che è stato trovata con un vocabolario imbottito di pizzini e “graziata” da Marino; Carmela Cafasso, che sempre da settembre del 2012 dirige l’istituto comprensivo Milani di Potenza, Giovanni Latrofa, nominato preside del liceo scientifico Pasolini solo quest’anno grazie a uno scorrimento di graduatoria; e altri due idonei rimasti fuori sia dai 22 immessi subito nel ruolo che dai 15 immessi in seguito, ma che sperano ancora in un ripescaggio:  Giosuè Ferruzzi e Rocco Garramone, rispettivamente 42simo e 62simo su 62.

Anche i primi ricorsi al Tar risalgono ad allora, quando si è trattato di attribuire i voti agli elaborati e stilare la lista dei 63 ammessi a sostenere la prova orale. Vennero respinti, certo, ma adesso la commissione risulta indagata per falso, perché aver messo a verbale l’8 marzo del 2012 «l’elaborazione della griglia di valutazione della seconda prova scritta» che in realtà sarebbe stata già sul sito dell’ufficio scolastico regionale da due settimane. Perciò è probabile che la discussione riparta proprio da qui.

l.amato@luedi.it

 

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