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PALMI (RC) – E’ iniziato questa mattina, davanti al collegio del Tribunale di Palmi, nel Reggino, il processo a carico della cosca Longo di Polistena. Nella prima udienza il presidente del collegio Concettina Epifanio ha provveduto alla costituzione delle parti istruendo il processo a carico dei 35 imputati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare di Reggio Calabria per associazione mafiosa, estorsione e una serie di altri reati. Alla sbarra figurano figure di primo piano e spalleggiatori della potente cosca Longo di Polistena che, il 15 marzo dello scorso anno, erano finite in carcere alla fine di una lunga attività investigativa coordinata dalla Distrettuale antimafia di Reggio Calabria e della squadra mobile del capoluogo di provincia. Agli indagati viene contestato il reato di associazione mafiosa finalizzata al compimento di una serie di reati. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per circa 30 milioni di euro. Nell’udienza di oggi, il collegio difensivo si è opposto alla costituzione di parte civile della Regione Calabria e del Comune di Polistena per questioni tecniche. Il presidente Epifanio si è riservata di dare risposta in merito all’udienza fissata per il 17 luglio prossimo. E’ iniziato questa mattina, davanti al collegio del Tribunale di Palmi, nel Reggino, il processo a carico della cosca Longo di Polistena. Nella prima udienza il presidente del collegio Concettina Epifanio ha provveduto alla costituzione delle parti istruendo il processo a carico dei 35 imputati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare di Reggio Calabria per associazione mafiosa, estorsione e una serie di altri reati. Alla sbarra figurano figure di primo piano e spalleggiatori della potente cosca Longo di Polistena che, il 15 marzo dello scorso anno, erano finite in carcere alla fine di una lunga attività investigativa coordinata dalla Distrettuale antimafia di Reggio Calabria e della squadra mobile del capoluogo di provincia. Agli indagati viene contestato il reato di associazione mafiosa finalizzata al compimento di una serie di reati. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per circa 30 milioni di euro. Nell’udienza di oggi, il collegio difensivo si è opposto alla costituzione di parte civile della Regione Calabria e del Comune di Polistena per questioni tecniche. Il presidente Epifanio si è riservata di dare risposta in merito all’udienza fissata per il 17 luglio prossimo.

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