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CATANZARO – Si è concluso con una condanna a 2 anni e 4 mesi di reclusione il giudizio abbreviato a carico di Andrei Valentin Epurei, il rumeno ventiseienne imputato per omicidio colposo dalla Procura della Repubblica di Catanzaro dopo che, a bordo di un suv, alla fine di agosto del 2013 ha investito e ucciso Matteo Battaglia, di 12 anni, a Sellia Marina, ferendo anche gravemente un altro automobilista. 

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LE REAZIONI: LE PERPLESSITA’ DI FAMIGLIA E ASSOCIAZIONI

Il giudice dell’udienza preliminare di Catanzaro, Giuseppe Perri, ha riconosciuto l’uomo colpevole, e oltre alla pena detentiva, così scontata di un terzo per la scelta del rito abbreviato, lo ha condannato anche al risarcimento del danno alle parti civili che sarà liquidato in separata sede, ma stabilendo intanto provvisionali da 15.000 euro ciascuno per ciascuna di loro. In particolare, è stata ammessa la costituzione dei genitori, del fratello e dei nonni del piccolo Matteo con gli avvocati Francesco Granato e Vincenzo Puccio (LEGGI LA COSTITUZIONE DELLE PARTI CIVILI). 

Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna tre anni e sei mesi di reclusione. Il giudice ha fissato entro 90 giorni il deposito delle motivazioni della sentenza, cui potrà seguite l’eventuale ricorso in appello del difensore di Epurei, l’avvocato Gregorio Viscomi. 

LA RABBIA DELLA MADRE DI MATTEO DOPO LA SCARCERAZIONE

Subito dopo il drammatico incidente l’imputato fu sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio colposo. Il provvedimento fu poi convalidato dal giudice per e indagini preliminari, che dispose a carico di Epurei la custodia in carcere. 

L’ESITO DELLE ANALISI SULL’INVESTITORE

In quell’occasione il 26enne, nel corso dell’interrogatorio, si avvalse della facoltà di non rispondere alle domande del giudice, ma fece dichiarazioni spontanee con le quali chiese scusa e si disse addolorato per quanto accaduto, spiegando e giurando di non aver assunto alcol né droga, ma di essere stato colto da un colpo di sonno (LEGGI). Ai funerali di Matteo, nella piazza del paese, parteciparono migliaia di persone (LEGGI).

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