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L’ISTITUTO “Padre Minozzi” è sempre più all’avanguardia nell’ambito della didattica innovativa. Lo conferma l’inserimento, come unica scuola del sud Italia, tra quelle prescelte nel progetto 2015 “Didattica del Fare – Fare per Includere”, in seguito alla partecipazione all’omonimo bando della Fondazione “Enrica Amiotti”, in collaborazione con Fondazione Ismu. Il progetto innovativo candidato dalla scuola materana, è il “Caviardage”, metodo per stimolare la creatività e la libera espressione delle emozioni personali, inventato e brevettato da Tina Festa, insegnante della Materna, che ha visto negli ultimi tre anni la collaborazione attenta e fattiva delle altre insegnanti della Primaria, con l’importante appoggio della dirigente scolastica Patrizia Di Franco. In pratica, dal 2011, anno in cui è iniziata la sperimentazione del Caviardage (termine originariamente appartenente alla sfera della censura dei testi in epoca zarista), i ragazzi si sono cimentati nella tecnica di cancellare alcune parole e frasi da pagine di libri destinati al macero; ciò che resta, per incanto, compone una poesia che esprime le loro sensazioni del momento, interpretate dalle parole “superstiti”. “I bambini da piccoli amano la poesia, amano i suoni, il ritmo, le filastrocche, ma con il passare degli anni arriva il momento in cui quest’amore svanisce. –spiega Festa nel suo libro sul Caviardage- A scuola, a partire dalla Primaria, le poesie continuano ad essere imparate a memoria, come le filastrocche nella primissima infanzia, ma sono anche oggetto di studio. Le poesie, dall’essere una risorsa diventano un problema ed i bambini un po’ per volta non le amano più; sono rari i casi nei quali gli insegnanti propongono delle attività per fare poesia. Proporre degli esercizi di scrittura poetica con attività stimolanti e creative, fa sì che questo amore possa essere alimentato. Provare a scrivere una poesia non è altro che saper ascoltare il nostro cuore, leggere la nostra mente, parlare di ciò che di bello c’è dentro e fuori di noi e scrivere con parole nuove”. Un metodo geniale, che Tina Festa sta praticando anche in corsi per adulti, con la partecipazione di appassionati da tutta Italia, purchè disponibili a spostarsi per una settimana a Matera; perché l’insegnante, materana doc, tiene i corsi e certifica la partecipazione solo nella città dei Sassi. A scuola il Caviardage ha avuto una duplice valenza, perché applicando la creatività dei ragazzi su libri classici della tradizione letteraria, sono stati anche stimolati a riscoprirne le qualità. La scelta della Minozzi, come fanno sapere dalla Fondazione Amiotti, “riflette non solo la qualità delle proposte ricevute, ma anche l’attenzione della Fondazione alle scuole delle “periferie”, sia quelle delle grandi città sia le località svantaggiate e rurali, come quella in cui ha operato per 47 anni la maestra Enrica Amiotti”. Il metodo, secondo Festa, si può praticare dalla Primaria, dopo aver letto un brano di un autore nel libro di antologia (in alternativa al tema scritto o al riassunto); dopo la visione di un film in classe; quando si affrontano temi particolari come la “Giornata della Memoria; dopo aver discusso in classe su temi che riguardano l’attualità, la politica, la cronaca; quando in classe ci sono dei momenti di tensione, problemi da risolvere, nodi da sciogliere. I benefici per l’allievo sono molteplici, perché il laboratorio poetico sviluppa il piacere di scrivere, innestandosi su esigenze di tipo affettivo e creativo, allenando la mente e la creatività di ognuno, oltre a favorire l’inclusione degli stranieri. Un validissimo contributo alla didattica, riconosciuto oggi a livello nazionale, che pone certamente l’Istituto Minozzi all’avanguardia in Italia. Non male per una scuola che opera nella futura Capitale europea della cultura.

a.corrado@luedi.it

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