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Era in programma una sua telefonata per la cerimonia di consegna delle borse di studio della John R. Mott Scholarscip Foundation, ma il premier ha chiamato quando nella sala convegni dell’Hotel Village La Principessa di Campora San Giovanni (Cs) non c’era più nessuno, tranne i vertici della fondazione, l’onorevole Francesco Nucara e i giornalisti in paziente attesa. Una serie di problemi tecnici hanno, in effetti, ritardato di molto il collegamento, che si è realizzato quando i premi erano già stati assegnati e le centinaia di persone presenti, piuttosto stanche, si erano trasferite all’esterno per il previsto buffet. Berlusconi, in verità, avvertito qualche attimo prima del suo intervento sul fatto che non avrebbe avuto potuto ascoltare i suoi interlocutori dalla Calabria, è verosimile non si sia accorto dell’imbarazzante situazione prodotta dall’assenza del pubblico in sala, che ha poi avuto modo di ascoltare la registrazione della telefonata successivamente: «Investire sui giovani significa lavorare per il futuro del Paese. Farlo nel Sud, premiando i più meritevoli, ha un valore morale e strategico – ha comunque sottolineato il presidente. Da parte nostra, con tutta la crisi economica, abbiamo fatto il possibile per andare incontro ai desideri di milioni di ragazze e di ragazzi che aspirano ad avere un lavoro soddisfacente per poter avere una famiglia, una casa. Siamo convinti e sappiamo che migliorando l’accesso alla formazione di qualità e ad un lavoro che possa premiare il merito e migliorando l’accesso al credito, il diritto alla casa, si possano realizzare quelle condizioni di vita che permettono ai ragazzi e alle ragazze di essere autonomi e di essere indipendenti prima dei trent’anni». Il premier è sceso poi nello specifico dello spirito delle riforme, rivendicando la bontà degli interventi sul sistema dell’istruzione e non solo: «Abbiamo realizzato – ha proseguito – alcune riforme dedicate ai giovani come quelle della scuola e dell’università. E nella scuola la prima cosa da cambiare era proprio la bassa qualità dell’insegnamento e soprattutto lo scarso rapporto che c’era nell’istruzione e nella preparazione dei giovani con l’esigenza delle imprese e quindi con il mondo del lavoro. Noi abbiamo cercato di portare nella scuola la rivoluzione cosiddetta del merito, dando a tutti gli studenti le stesse opportunità di partenza in modo da permettere a ciascuno di dare il meglio di se e entrare in una competizione capace di fare emergere le eccellenze. E quindi abbiamo investito, ripeto, su una formazione che possa adempiere a queste finalità e che possa avvicinare i giovani alle esigenze del mercato del lavoro. Poi abbiamo approvato numerose misure specifiche come il piano casa, il sostegno ai precari, i prestiti d’onore per l’apertura di una nuova impresa. Io dico sempre ai giovani ha poi concluso – di rischiare, di mettersi in gioco, di avere il coraggio, magari insieme ad altri amici, di fare gli imprenditori». E poi l’appello alla Calabria: «Sarò attentissimo con il governo a fare tutto ciò che è possibile per la vostra terra, che è bellissima. Sono a disposizione per ciò che può essere utile».

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