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Ha preso il via in tarda mattinata al Cinema Citrigno, l’incontro con Pierluigi Bersani, segretario del Pd, a Cosenza in occasione del turno di ballottaggio per decidere il sindaco della città dei Bruzi e a sostegno del candidato Enzo Paolini. Numerosi i temi affrontati da Bersano: «Noi siamo un partito di governo momentaneamente all’opposizione» – ha detto Pier Luigi Bersani – «Noi abbiamo le nostre proposte – ha aggiunto – che sono alternative e di governo».
Uno sguardo anche alle vicende che riguardano la città di Milano: «Stamattina ho letto che se vince Pisapia, Milano diventa una città islamica. Io dico: caro Berlusconi, ti accorgerai che a suscitare paure non si vince. Noi prendiamo le parole di Berlusconi – ha detto il segretario del Pd – un pò sul ridere. Suggerisco a qualche vignettista di considerare questa ipotesi: che il giorno dopo Milano, debba metterselo lui il burka, per non farsi vedere per strada».
«Oggi Berlusconi ha detto che, se vince Pisapia, Milano diventerà una città islamica. Noi diciamo: caro Berlusconi, ti accorgerai che alimentando le paure non si vince». «Noi – ha aggiunto – siamo tranquilli. Le tue parole le prendiamo a ridere. Anzi consiglio a qualche vignettista di rappresentarlo, il giorno dopo le elezioni di Milano, con un burqa in testa per nascondersi dai milanesi».
Poi un commento sul ruolo della Lega Nord: «Ma la Lega non è quel partito che voleva ridurre i ministeri? Adesso, invece, li vuole a Milano? E perchè no a Gallarate o a Varese?» – ha detto Bersani – «Noi siamo un’altra cosa – ha aggiunto – un partito di patrioti e autonomisti».
«Noi non siamo quelli che ritengono immaginabile che in un Paese civile il Presidente del Consiglio sequestri le televisioni, si metta alle spalle il simbolo del partito e scateni la propaganda». «Dobbiamo suonare la stessa nota – ha spiegato – in ogni luogo del Paese, nella dimensione locale e in quella nazionale. In primo luogo è la nota che riguarda la democrazia. Non non siamo quelli che sovrappongono i partiti alle istituzioni».
Poi Bersani ha sottolineato l’importanza che il Pd riesca a mandare a casa Berlusconi: «Provate a dire Prodi e vi viene in mente qualcosa che ha fatto, ma se provate a dire Berlusconi?…». Dal palco del cinema «Citrigno» di Cosenza, Pierluigi Bersani, solletica il pubblico di centrosinistra.
Qualcuno grida: «bunga bunga» e Bersani allarga le braccia e dice: «E’ una voce che sorge anche se andate in un’assemblea di destra. «Dobbiamo mandare a casa lui e dobbiamo mandare a casa anche la malattia, – aggiunge – perchè è entrata in vena più di quello che pensiamo noi». Bersani spiega: «Questa illusione dell’uomo solo, dell’imperatore che piazza i suoi feudatari, e i feudatari che piazzano i loro vassalli, e i vassalli piazzano i loro valvassori, ciascuno con la sua cricchetta, pronti a tradire il loro territorio per servire il loro imperatore. Noi non siamo quelli lì».
«Noi centrosinistra e PD dobbiamo poter dire le stesse cose a Cosenza e a Varese, tieniamolo per fermo». «Da ministro dicevo: dove sta bene un cittadino, sta bene l’impresa – ha aggiunto- dobbiamo insistere su legalità e lavoro, e dobbiamo tener presente che dal Sud può venire una riscossa italiana perchè le riforme di cui ha bisogno l’Italia sono di per sè meridionaliste. La storia dell’Italia è nel Mediterraneo – ha aggiunto – Dove andiamo fuori del Mediterraneo?».

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