X
<
>

Condividi:
3 minuti per la lettura

«E’ appena il caso di ricordare al sen. Musi che, nel fare l’analisi del recentissimo voto amministrativo, non può porsi come se fosse il segretario regionale del PD in Piemonte o in Lombardia. È ancora il commissario del PD in Calabria e deve innanzi tutto analizzare rigorosamente i risultati elettorali in questa regione molto difficile». Lo afferma in una nota Giuseppe Soriero, ex parlamentare ed assessore comunale uscente di Catanzaro. «Alle comunali – dice – il PD è crollato sotto il 10% a Cosenza, a Reggio e addirittura a Catanzaro si ferma al 6%. Da Gerardo Chiaromonte e Pio La Torre, partecipando alla Direzione del PCI, ho appreso che «la questione urbana nel Mezzogiorno» va analizzata e affrontata in tempo e che per convincere davvero gli elettori incerti a votare nei ballottaggi il messaggio politico dev’essere molto rigoroso, critico ed autocritico. Così oggi coraggiosamente il PD sta facendo in altre zone d’Italia. Ho presenti – continua – le responsabilità che a più livelli hanno dissipato in pochi anni un patrimonio prezioso in Calabria e nella Provincia di Catanzaro dove il centro sinistra anche nelle sconfitte più cocenti era almeno al 35,89% (2008 elez.prov.) e al 35,19 (2010 elez.reg.). Oggi è rimasto inchiodato al 16 % circa. Perchè? Si poteva fare di più e prima? La disgregazione del PD e del centro sinistra ha agevolato solo la destra ! La battaglia di rinnovamento, – prsegue – necessaria, andava condotta con determinazione e con intelligenza politica. Ed invece a Catanzaro – dice Sioriero – per allargare l’alleanza iniziale di centro sinistra ci son volute battaglie politiche aspre, documentate sulla stampa, contro i «sostenitori dell’autarchia».
Si sono persi incoscientemente mesi preziosi per arrivati all’attuale 12,8% se si sommano i risultati delle tre liste (Pd, Ciconte e Giovani). E addirittura in esse – continua – circa un terzo dei candidati non raggiunge i 10 voti e ben 13 di essi registrano zero voti. I dati elettorali – secondo Soriero – dicono chiaramente che il PD non ha saputo aiutare lo sforzo coraggioso e innovativo che alcuni candidati, a partire da Salvatore Scalzo a Catanzaro, hanno saputo sprigionare. Al tesseramento concluso burocraticamente entro il 31 Gennaio 2011 non è seguita alcuna iniziativa di vero confronto politico. Proprio Musi e i suoi collaboratori – dice Soriero – non si sono resi conto che, mentre predicavano «il rinnovamento col lanciafiamme», prevalentemente sui giornali e su Facebook, non riuscivano a costruire liste in grado di attrarre il consenso degli elettori. Alla fine hanno rabberciato liste che hanno precluso l’ingresso in Consiglio proprio a energie giovanili preziose».
«Più volte – prosegue – ho paventato questo rischio, con lettere riservate e sulla stampa, sostenendo le proposte di rinnovamento di Valerio Donato prima e Salvatore Scalzo poi, ma Musi è andato avanti con superficialità e scarsa conoscenza delle realtà territoriali. Le attese salvifiche del commissariamento del PD da tempo sono state vistosamente deluse e dissipate in una sfibrante attesa d’iniziativa politica più volte annunciata e mai realmente costruita. Ora le energie positive del PD e del Centrosinistra – dice Soriero – lavorino per i ballottaggi alacremente e serenamente, senza proclami e ingiunzioni sui giornali. In Calabria – conclude – siamo ancora in tempo per valorizzare il meglio dell’esperienze politiche, cultuali e amministrative e per dimostrare di essere un partito credibile, davvero democratico nel metodo e nel merito, giacchè il vero rinnovamento si pratica e non si predica soltanto sui giornali».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE