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REGGIO CALABRIA – Due scafisti sono stati arrestati per lo sbarco del 30 ottobre scorso nel porto di Reggio Calabria. A bordo del pattugliatore norvegese “Siem Pilot” erano stati trasbordati 824 migranti di varia nazionalità soccorsi a largo delle coste libiche (LEGGI) nell’ambito del dispositivo “Triton 2015”.

Personale della Questura e del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura, ha avviato approfondite e articolate indagini che hanno portato al fermo dei due scafisti, di origine tunisina e senegalese. Devono rispondere del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina nel territorio dello Stato italiano, con le aggravanti di aver consentito l’ingresso di più di cinque soggetti, di aver esposto le persone trasportate a pericolo per la vita e per l’incolumità, di aver sottoposto le persone a trattamento inumano o degradante, di aver commesso il fatto allo scopo di trarre profitto.

Durante la traversata del Mediterraneo tra i migranti si sono verificati casi di aborto, fratture e gravi infezioni, venivano stipati in luoghi angusti su imbarcazioni di fortuna e hanno avuto a disposizione viveri assolutamente insufficienti. Per espatriare, i migranti hanno corrisposto all’organizzazione criminale fino a novemila dollari ciascuno.

Inoltre è stato individuato tra gli immigrati sbarcati un soggetto di nazionalità tunisina sfuggito a una condanna definitiva del Tribunale di Como per furto e rapina, che stava tentando di rientrare clandestinamente in Italia senza documenti. L’uomo è stato portato in carcere.

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