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MILANO – Uno «spaccato pericoloso» in cui emerge «una sinergia tra i reati tipici delle organizzazioni criminali e quelli della pubblica amministrazione». Così Ilda Boccassini, procuratore aggiunto della Dda di Milano, interviene nella conferenza stampa relativa all’inchiesta denominata ‘Metastasi’ (LEGGI LA NOTIZIA) sulla ‘ndrangheta lecchese che ha portato a dieci arresti. Un’inchiesta, iniziata nel 2010 dopo l’indagine ribattezzata ‘Infinito’ ma che «conferma l’esistenza della locale di Lecco emersa nell’operazione Wall Street: a distanza di più di vent’anni troviamo la stessa famiglia Trovato». Un «connubio» quello tra Mario Trovato considerato il «promotore con funzioni direttive» della struttura organizzativa e persone legale all’amministrazione pubblica come Ernesto Palermo, insegnante e consigliere comunale di Lecco, «parte integrante» di quella struttura in cui il suo ruolo è quello di “indirizzare” l’acquisizione di appalti e concessioni per consumare delitti di turbativa di pubblici incanti. Un nuovo capitolo di un filone che «conferma l’esistenza delle locali nel distretto di Milano», conclude la Boccassini.

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