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E’ UNA serie. Thriller. Andrà in onda sul web e avrà la durata di 5 puntate di circa 8 minuti ciascuna. Il tema è quello dell’acqua.

Non aggiunge nient’altro l’autore della prima serie web lucana, Felice Vino. Perché come ogni prima che si rispetti è giusto non rivelare nulla di più al “webspettatore”. L’attesa va accresciuta, la curiosità alimentata. Quello che poi conta, inoltre, non è tanto la trama ma l’idea.  “Protocollo S” – questo il titolo – rappresenta soprattutto una sfida.

«E’ un progetto sperimentale – dice Vino – non ha nessuna rete di distribuzione. Nasce solo dalla rinnovata voglia di raccontare una storia e  affrontarla sul web». Ma non una storia qualunque in un posto qualsiasi. «La sfida più grande –continua – è trovare uno sguardo diverso rispetto a ciò che vedo  quotidianamente nella mia città». E Potenza, per Vino, nasconde bene aspetti di sé molto curiosi.

Oltre quindi alla Basilicata paesaggistica set naturale, che pure ci sarà e avrà uno spazio importante, ci  sarà una Basilicata che a livello di immagine l’autore definisce come di “fantascienza”. «Non abbiamo solo il ponte Musmeci. Ci sono tanti altri luoghi diversi da ciò che noi cittadini normalmente notiamo».

Le riprese della serie partiranno mercoledì prossimo e dureranno una settimana. Si girerà all’ospedale San Carlo, all’Acquedotto lucano, a una farmacia di Pignola.

Sebbene la troupe tecnica e quella artistica siano già ben definite, per un totale di circa una ventina di professionisti del settore prevalentemente lucani, stanno ancora cercando comparse. In realtà il lavoro è appena cominciato. Si tratta di un work in progress che man mano che avanza prende forme diverse. E’ anche per questo che l’autore si sbottona il meno possibile.

«Non c’è un format predefinito. Ovviamente io la storia so già come andrà a finire ma devo ancora decidere bene come renderla. Cosa svelare e cosa no. Anche perché è una serie. Quindi se tutto andrà bene si presuppone ci siano dei seguiti».

Vino non sa dire precisamente quando si sia accesa la lampadina. Sa solo che ha scritto questa storia, l’ha sottoposta all’attenzione di qualcuno con cui già in passato aveva condiviso esperienze di lavoro. Questo ha sposato la causa e poi, a macchia d’olio, altri e poi altri ancora. Si sono avvicinati sponsor e finanziatori. E così, quello che inizialmente doveva essere un lavoro a budget zero, si è trasformato in qualcosa di più grande, rimanendo pur sempre nei low budget. Non è detto quindi che in corso d’opera non diventi nuovamente qualcosa di diverso. Ciò che rende l’idea vincente più di tutte, secondo Vino, è la cooperazione tra professionalità diverse. Giusto per fare qualche nome: Mauro Conte, Giovanni Andriuoli, Beppe Viggiano, Camillo Ciorciaro, Simona Pace, Luciana Nella, Mimmo Conte. Non resta altro dunque che aspettare e premere click su “Protocollo S”. Intanto, perchè non viaggiare con la fantasia? Quella “S”, un significato ce l’avrà. A voi la possibilità di scoprirlo. 

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