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Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi

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IL SUD si gioca le sue carte per diminuire il divario territoriale con le aree settentrionali. Grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), alle regioni del Mezzogiorno andrà il 54,98% delle risorse per gli asili nido e il 40,85% di quelle per le scuole dell’infanzia. Infatti sono state pubblicate le graduatorie degli avvisi pubblici relativi ad asili nido e scuole dell’infanzia con i progetti di investimento che verranno finanziati con le risorse europee Next Generation EU, stanziate nell’ambito delle azioni per il potenziamento dei servizi d’istruzione del Pnrr. In particolare, alle regioni del Mezzogiorno andrà il 54,98% delle risorse per gli asili nido e il 40,85% di quelle per le scuole dell’infanzia. Solo nel Lazio sono destinati complessivamente 172.619.954,92 euro per un totale di 136 interventi.

Contestualmente, è stato disposto anche lo scorrimento delle graduatorie dell’avviso pubblico del 2021, da 700 milioni, su asili nido e centri polifunzionali per la famiglia che prevede l’autorizzazione di 234 nuovi interventi per un importo di 381 milioni.

Questo avviso pubblico contribuisce al raggiungimento dei target del Pnrr relativi all’attivazione di nuovi posti per servizi educativi nella fascia 0-6 anni e rientra tra i c.d. “progetti in essere” del Pnrr. La pubblicazione delle graduatorie conclude la prima fase dell’azione del Pnrr per gli asili nido e le scuole e i servizi educativi per l’infanzia. Molte realtà però hanno faticato proprio nello scrivere i bandi, mentre in alcune regioni come l’Emilia-Romagna dove ci sono esperienze consolidate e riconosciute a livello internazionale come Reggio Children, il budget si è esaurito in fretta. Sono stati riaperti i termini, il ministero si è mosso con i Comuni per dare supporto amministrativo e tecnico nel redigere le richieste e ulteriori 11 progetti di nido nelle regioni del Sud risultano ora candidati. Grazie a ciò alla fine alle regioni meridionali andrà il 54,98% delle risorse per gli asili nido e il 40,85% di quelle per le scuole dell’infanzia. I fondi del Pnrr assegnati in questi giorni con un super lavoro intorno a Ferragosto serviranno per ristrutturare o costruire nuovi asili. Resta il nodo della gestione, sollevato da più parti: educatori e insegnanti da formare e da assumere.

Nella Legge di Bilancio sono stati stanziati fondi per il personale, 900 milioni per la gestione arrivano dal Pnrr. Ma non basta.  Occorre anche un grande sforzo da parte dei comuni per iniziare a far crescere un sistema educativo nazionale con regioni già avanti come il Veneto, il Trento,  la Lombardia e l’Emilia-Romagna. Ma non finisce qui. Nel Centro Nord, dove l’offerta di nidi raggiunge e in alcune regioni supera l’obiettivo europeo di 33 posti ogni 100 bambini, il tasso di occupazione femminile è del 59,2% (contro il 63% dell’Unione Europea). Qui il problema semmai è allargare ancora di più l’offerta per smaltire le liste d’attesa. Nel Sud l’offerta dei nidi precipita a 13,5 posti ogni 100 bambini, se si guarda alla Calabria; senza nidi l’occupazione femminile non supera il 33%.

“Si tratta del più grande Piano mai realizzato sul tema dell’istruzione per la fascia 0-6 anni, con un investimento complessivo di 4,6 miliardi di euro – dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi – Il governo ha lavorato in questi mesi e sta ancora lavorando affinché il Piano sia attuato, rispettando tutte le scadenze previste. Siamo particolarmente orgogliosi del risultato raggiunto sugli asili nido: siamo riusciti ad allocare tutte le risorse disponibili, con una quota ingente di finanziamenti destinata al Sud. Assicurare il diritto all’istruzione per i più piccoli, su tutto il territorio nazionale, è un elemento fondamentale per colmare il divario tra nord e sud, per rimuovere gli ostacoli al lavoro femminile e sostenere le famiglie con azioni concrete”.

LA RIPARTIZIONE REGIONALE

Nel particolare, in Piemonte sono destinati complessivamente 158.030.766,17 euro per un totale di 118 interventi; in Lombardia sono destinati complessivamente 331.913.430 euro per un totale di 221 interventi; in Liguria sono destinati complessivamente 89.514.300,96 euro per un totale di 59 interventi; nel Lazio sono destinati complessivamente 172.619.954,92 euro per un totale di 136 interventi; in Friuli-Venezia Giulia sono destinati complessivamente 59.829.930,81 euro per un totale di 50 interventi; in Emilia-Romagna sono destinati complessivamente 125.581.428,35 euro per un totale di 85 interventi per scuole dell’infanzia e per asili nido e poli dell’infanzia per l’intera fascia di età 0-6 anni.

E ancora in Calabria sono destinati complessivamente 220.886.689,44 euro per un totale di 183 interventi; in Basilicata sono destinati complessivamente 70.236.789,76 euro per un totale di 71 interventi; in Campania sono destinati complessivamente 427.205.322,62 euro per un totale di 284 interventi; nelle Marche sono destinati complessivamente 88.038.429,14 euro per un totale di 69 interventi; in Molise sono destinati complessivamente 68.950.960,95 euro per un totale di 57 interventi; in Puglia sono destinati complessivamente 311.304.741,94 euro per un totale di 165 interventi; in Sardegna sono destinati complessivamente 108.632.096,58 euro per un totale di 92 interventi.

In Toscana sono destinati complessivamente 113.989.259,35 euro per un totale di 88 interventi per scuole dell’infanzia e per asili nido e poli dell’infanzia per l’intera fascia di età 0-6 anni.


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