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COSENZA – Il sistema unico di prenotazioni, “taglia liste d’attesa”, di Asp e Ao è appena partito ma gli utenti faranno bene ad armarsi di pazienza. Sarà un mese di rodaggio e l’ospedale ha già chiesto scusa per i disagi. «Il nuovo sistema – si legge in un comunicato – che permetterà al cittadino di prenotare visite ed esami in tutte le strutture sanitarie pubbliche della provincia di Cosenza, sta creando qualche disagio in questi giorni, provocando file e rallentamenti. Ci scusiamo con gli utenti per i disagi arrecati in questo momento di transizione – spiega il Direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Paolo Gangemi – e che saranno superati con l’entrata a regime del sistema già dal primo luglio. C’è il massimo impegno dell’Azienda ospedaliera e dell’Asp a migliorare il sistema di accesso alle prestazioni, attraverso azioni diverse».    

Ma come funziona esattamente il nuovo Cup (centro unico di prenotazioni) di area territoriale? Le due aziende stanno implementando i due separati sistemi informativi, per consentire all’utente, che telefonerà al call center dell’ospedale, al centralino dell’Asp o si recherà direttamente in un centro di prenotazione (in tutta la provincia sono 108 quelli dell’Azienda sanitaria, a cui va aggiunto lo sportello dell’ospedale) di prenotare una sola volta la prestazione ambulatoriale di cui ha bisogno. L’operatore, consultando l’agenda informatica, potrà indicare all’utente presso quale struttura, tra ospedali e ambulatori, potrà richiedere ad esempio l’esame diagnostico di cui ha bisogno ed entro quanto tempo. «Con la prenotazione unica e la verifica delle varie opzioni disponibili – spiega Gianfranco Scarpelli, direttore generale dell’Asp – contiamo di ridurre sensibilmente le liste d’attesa». 

Il cittadino potrà scegliere secondo diversi criteri: la vicinanza al luogo di residenza o la rapidità dell’offerta della prestazione. Certo spesso incide anche la preferenza per una struttura specifica. È il caso della Tac: pressoché inutilizzata presso l’ospedale Santa Barbara di Rogliano perché gli utenti preferiscono andare all’Annunziata, nonostante la lista d’attesa. Altra novità riguarderà i medici di famiglia. L’Asp ha richiesto che sulla ricetta venga indicata la diagnosi, per cui si richiede l’esame, e il tasso di priorità. E attenzione a chi magari si lascerà convincere dal proprio assistito a “barare”. «Faremo delle verifiche – dice Scalpelli – e procederemo con le contestazioni verso quei medici di famiglia che non saranno scrupolosi nell’indicare l’urgenza o meno del caso».

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