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BOLOGNA – I giovani responsabili dell’ attentato incendiario alla sede bolognese di CasaPound, avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì, restano in carcere, ma decade per loro l’accusa di terrorismo. Lo ha deciso il Gip di Bologna Alberto Gamberini, convalidando l’arresto per i tre catanzaresi di 23, 25 e 26 anni. Francesco De Medici, Alessandro Mancuso e Domenico Emanuele Platì rimangono accusati di fabbricazione e detenzione di congegno esplosivo o incendiario, lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Di quest’ultimo reato, che riguardava in un primo momento solo i primi due (in affitto nell’appartamento bolognese dove è stata trovata la marijuana), si è fatto carico pure Platì. Inizialmente i tre erano accusati anche di atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi.   «Chiaramente non siamo soddisfatti – dice l’avvocato Ennio Curcio, che assiste Platì, riferendo l’esito dell’udienza – comunque il fatto adesso prende una dimensione diversa». Gli avvocati, Giuseppe Fonte e Caterina Salerno per De Medici e Mancuso, avevano chiesto la revoca della custodia cautelare e in subordine i domiciliari. Faranno ricorso al tribunale del Riesame. 

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