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UNA doccia fredda che arriva a quasi due anni dall’apertura. Quell’ipermercato, inserito all’interno di un ben più vasto centro commerciale, aveva suscitato le polemiche di tanti altri commercianti: sempre aperti, anche il 1 maggio. Tutte le domeniche, orario continuato fino alle 21. Chi altri poteva reggere questa concorrenza? Non certo i piccoli negozi. Ci hanno provato gli altri gruppi più grandi ed è stata una dura battaglia a colpi di offerte.

E nella battaglia, alla fine, proprio il “gigante” ha avuto la peggio: 43 dipendenti dell’Ipermercato hanno ricevuto la comunicazione di «avvio delle procedure di licenziamento collettivo per cessazione di attività». E in una regione che ormai conta troppi fallimenti, questi 43 posti di lavoro sono un ulteriore ferita.

Molto preoccupata anche la Uiltucs-Uil di Basilicata, attraverso il suo segretario, Rocco Della Luna.

«Una notizia che ci ha lasciato interdetti; infatti, nonostante il periodo storico che stiamo vivendo, la forte recessione e i consumi in continuo calo, la situazione non lasciava presagire una tale evoluzione negativa dei fatti, nonostante non si intravvedesse niente di buono in prospettiva. Non è più procrastinabile il coinvolgimento della Regione Basilicata e dell’assessore alle Attività produttive affinché si convochi, urgentemente, un incontro con la Società dove necessiterà giocare a carte scoperte per poter mettere a sintesi le difficoltà attuali e predisporre azioni tese a dare garanzie a tutti partendo dai lavoratori per arrivare alla salvaguardia del futuro stesso dell’attività commerciale».

«Noi riteniamo che le situazioni vadano affrontate per tempo e nei tempi giusti, senza farle decantare, aggravare e appesantire, nella consapevolezza che il periodo è quello che conosciamo tutti e pertanto tempestivamente vanno affrontate le situazioni e vanno fatte condividere le difficoltà in maniera chiara e trasparente».

È scontato – secondo Della Luna – «che la crisi dei consumi stia alla base del processo di difficoltà del Gruppo ma la strada intrapresa dalla società va rivista completamente. Perdere il posto di lavoro in questi periodo storico è una vera tragedia per le famiglie e per l’intera società lucana. L’alternativa sta nell’applicare quegli strumenti attivabili, da discutere in regione, che  l’azienda dovrebbe condividere e congiuntamente al Sindacato portare avanti nell’interesse precipuo del personale attualmente in forza alla società».

«Per superare la crisi attuale c’é bisogno di una politica “anticiclica”; per rispondere alla crisi dei redditi e dei consumi bisogna rispondere con investimenti mirati anche attraverso il coinvolgimento della Regione Basilicata e ciò in ragione del contesto generale, contraddistinto dal perdurare del calo dei consumi e da un trend caratterizzato dalla diminuzione delle vendite, dalla contrazione dei margini e della redditività dell’azienda».

Tra l’altro il rischio è che questo possa essere solo un primo passo: «E’ preoccupante – conclude Della Luna – pensare alla sussistenza di un Centro commerciale senza un presidio alimentare, cosa questa che metterebbe a rischio non solo il futuro dei 43 dipendenti Auchan ma di tutto il personale che lavora presso il Centro Commerciale di Tito Scalo». 

an. g.

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