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POTENZA – Il comitato Pro campo sportivo di Lagopesole «è venuto a conoscenza dell’inchiesta giudiziaria solo ed esclusivamente dalle colonne del Suo giornale. Il sindaco, invece, ne era  a conoscenza già da mesi, da quando qualche ispettore di Polizia è andato in Municipio ed ha sequestrato documenti relativi sia al Campo sportivo di Lagopesole, sia all’appalto di un altro servizio erogato dal Comune».
E’ quanto scrive al Quotidiano Antonio Pace, portavoce degli oppositori al progetto del Comune di Avigliano finito nell’ultima inchiesta dell’Antimafia di Potenza, per cui risultano indagati a vario titolo per corruzione e turbativa d’asta: il capo dell’ufficio tecnico del Comune, nonché consigliere comunale Pd del capoluogo Rocco Fiore; l’assessore comunale alle attività produttive del capoluogo Luciano De Rosa; il funzionario dell’Ufficio patrimonio della Regione Basilicata Dionigi Pastore; e l’imprenditore Leonardo Mecca.  
Ieri il sindaco Vito Summa era intervenuto, sempre dalle colonne del Quotidiano, per precisare l’assenza di subappalti autorizzati dall’amministrazione rispetto ai lavori di riqualificazione da 230mila euro aggiudicati la scorsa estate all’impresa Santoro. In più aveva denunciato: una «campagna calunniosa con una commistione di inesattezze e di errori tutta da approfondire»; e un presunto «collateralismo» del Quotidiano con «qualche signorotto della carta stampata» che animerebbe «un sedicente comitato anonimo» responsabile di usare «ogni mezzo per consumare una vendetta nei confronti di un’amministrazione che è stata costretta a riqualificare un impianto fuori legge». Il rischio, in conclusione, sarebbe stato quello «di inquinare, irrimediabilmente la vita pubblica e civile delle nostre comunità». Da qui la riserva, espressa, di agire per vie legali nel confronti della testata. 
Il comitato, «che non è né sedicente né anonimo, tanto che il sindaco Summa lo ha ammesso a illustrare la propria posizione in sede di seduta di Consiglio Comunale», ha deciso di replicare giudicando «totalmente fuorviante» quanto affermato dal primo cittadino «nella parte in cui  si lascia intendere che l’inchiesta giudiziaria  e la ricostruzione giornalistica siano state suggerite o pilotate» da loro. «Non vi è stata alcuna interferenza nel libero operato del suo giornale – aggiunge Pace chiedendo sponda al direttore del Quotidiano – che, unico e per primo, ha riportato alcuni aspetti di una vicenda giudiziaria, che coinvolge Avigliano».
Stando a quanto riferito da Pace, inoltre, la prima incursione degli investigatori in Municipio per acquisire gli atti della gara per la riqualificazione del campo donato negli anni ‘50 all’amministrazione dalla principessa Orietta Doria Pamphili, col vincolo della sua destinazione d’uso, risalirebbe alla primavera. Ma all’epoca il comitato non sarebbe stato ancora costituito. «E quando è stato costituito è stata usata quella forma democratica che il sindaco Summa ignora per cultura e per operato quotidiano». Una stoccata di rimando dopo le accuse di inquinamento della vita civile. 
«Caro Direttore – scrive ancora Pace – faccia giustizia della verità e dica al “primo cittadino” di Avigliano (scelga lei la graduatoria dove farlo primeggiare) che il Comitato e “qualche signorotto della carta stampata” (a chi si riferisce?) non ha mai interferito nella sua attività giornalistica e che non esiste alcun “collateralismo giornalistico che rischia di inquinare la vita pubblica civile di Avigliano”. Se inquinamento c’è (e quanto!) lo si deve solo al malgoverno di Summa e dei suoi profeti e alle loro sorprendenti decisioni (…) che stanno facendo arretrare Avigliano di qualche decennio, condannandolo sempre di più a diventare solo e soltanto il paese del baccalà».
Infine aggiunge che «il Campo Sportivo di Lagopesole non è mai stato un impianto fuori norma, come spudoratamente afferma il sindaco. Dal 1951 è stato sempre terreno di gioco omologato dalla Figc per la I Categoria, per altro autorizzate dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni».
l.amato@luedi.it

POTENZA – Il comitato Pro campo sportivo di Lagopesole «è venuto a conoscenza dell’inchiesta giudiziaria solo ed esclusivamente dalle colonne del suo giornale. Il sindaco, invece, ne era  a conoscenza già da mesi, da quando qualche ispettore di Polizia è andato in Municipio ed ha sequestrato documenti relativi sia al Campo sportivo di Lagopesole, sia all’appalto di un altro servizio erogato dal Comune».

 

E’ quanto scrive al Quotidiano Antonio Pace, portavoce degli oppositori al progetto del Comune di Avigliano finito nell’ultima inchiesta dell’Antimafia di Potenza, per cui risultano indagati a vario titolo per corruzione e turbativa d’asta: il capo dell’ufficio tecnico del Comune, nonché consigliere comunale Pd del capoluogo Rocco Fiore; l’assessore comunale alle attività produttive del capoluogo Luciano De Rosa; il funzionario dell’Ufficio patrimonio della Regione Basilicata Dionigi Pastore; e l’imprenditore Leonardo Mecca.  

Ieri il sindaco Vito Summa era intervenuto, sempre dalle colonne del Quotidiano, per precisare l’assenza di subappalti autorizzati dall’amministrazione rispetto ai lavori di riqualificazione da 230mila euro aggiudicati la scorsa estate all’impresa Santoro. 

In più aveva denunciato: una «campagna calunniosa con una commistione di inesattezze e di errori tutta da approfondire»; e un presunto «collateralismo» del Quotidiano con «qualche signorotto della carta stampata» che animerebbe «un sedicente comitato anonimo» responsabile di usare «ogni mezzo per consumare una vendetta nei confronti di un’amministrazione che è stata costretta a riqualificare un impianto fuori legge». Il rischio, in conclusione, sarebbe stato quello «di inquinare, irrimediabilmente la vita pubblica e civile delle nostre comunità». 

Da qui la riserva, espressa, di agire per vie legali nel confronti della testata. Il comitato, «che non è né sedicente né anonimo, tanto che il sindaco Summa lo ha ammesso a illustrare la propria posizione in sede di seduta di Consiglio Comunale», ha deciso di replicare giudicando «totalmente fuorviante» quanto affermato dal primo cittadino «nella parte in cui  si lascia intendere che l’inchiesta giudiziaria  e la ricostruzione giornalistica siano state suggerite o pilotate» da loro. «Non vi è stata alcuna interferenza nel libero operato del suo giornale – aggiunge Pace chiedendo sponda al direttore del Quotidiano – che, unico e per primo, ha riportato alcuni aspetti di una vicenda giudiziaria, che coinvolge Avigliano».

Stando a quanto riferito da Pace, inoltre, la prima incursione degli investigatori in Municipio per acquisire gli atti della gara per la riqualificazione del campo donato negli anni ‘50 all’amministrazione dalla principessa Orietta Doria Pamphili, col vincolo della sua destinazione d’uso, risalirebbe alla primavera. Ma all’epoca il comitato non sarebbe stato ancora costituito. «E quando è stato costituito è stata usata quella forma democratica che il sindaco Summa ignora per cultura e per operato quotidiano». Una stoccata di rimando dopo le accuse di inquinamento della vita civile. 

«Caro Direttore – scrive ancora Pace – faccia giustizia della verità e dica al “primo cittadino” di Avigliano (scelga lei la graduatoria dove farlo primeggiare) che il Comitato e “qualche signorotto della carta stampata” (a chi si riferisce?) non ha mai interferito nella sua attività giornalistica e che non esiste alcun “collateralismo giornalistico che rischia di inquinare la vita pubblica civile di Avigliano”. 

Se inquinamento c’è (e quanto!) lo si deve solo al malgoverno di Summa e dei suoi profeti e alle loro sorprendenti decisioni (…) che stanno facendo arretrare Avigliano di qualche decennio, condannandolo sempre di più a diventare solo e soltanto il paese del baccalà».Infine aggiunge che «il Campo Sportivo di Lagopesole non è mai stato un impianto fuori norma, come spudoratamente afferma il sindaco. Dal 1951 è stato sempre terreno di gioco omologato dalla Figc per la I Categoria, per altro autorizzate dalle varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni».

 

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