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CON l’arresto a Banzi di Massimiliano De Bonis, 35 anni, avvenuto ieri mattina, è davvero finito il calvario di due ragazzine che per mesi hanno vissuto nel terrore. Un terrore che ha coinvolto anche le loro famiglie visto che il 18 agosto del 2012 i familiari di una delle due avrebbero avuto un diverbio proprio con De Bonis che in risposta avrebbe giurato loro che gliela avrebbe fatta pagare. Quel 18 agosto i carabinieri trovarono in via Roma il trentotenne che, impugnando in una mano un’ascia, urlava che avrebbe  fatto «una strage peggiore di quella di Genzano». All’epoca nessuno poteva immaginare cosa ci fosse dietro quel diverbio. Ieri con l’arresto di Massimiliano De Bonis il quadro è stato chiarito e le due ragazzine, entrambe minorenni, e le loro famiglie hanno ritrovato la serenità. Tutto ha avuto inizio a luglio del 2012. De Bonis – che nel febbraio del 2003 era già stato arrestato perché aveva minacciato di morte il fratello – si invaghisce di due ragazzine. Da quel giorno comincia l’incubo.  Il trentotenne perseguita le due. Le segue ovunque. Tenta approcci sessuali e si spoglia davanti ai loro occhi. Poi quel «farò una strage peggiore di quella di Genzano» in risposta al diverbio avuto con i familiari di una delle due minorenni che gli avevano intimato di farla finita. Ma niente. Quelle ragazzine – che dopo essere state perseguitate e avere subito approcci sessuali – ad agosto del 2012, raccontano tutto ai familiari. Familiari che si recano immediatamente dai carabinieri di Banzi che a loro volta avvisano i colleghi della Compagnia di Venosa guidata dal Capitano Vincenzo Varriale. Gli uomini dell’Arma non possono permettersi il minimo errore e in silenzio cominciano a indagare dopo avere sentito i racconti delle due minorenni.    A suffragare la versione delle due ragazzine anche il fatto che Massimiliano De Bonis, in più occasioni, davanti a testimoni aveva manifestato la sua ossessione per le due.

Due ragazzine che ormai erano perseguitate e per questo angosciate e terrorizzate di quello che poteva accadere loro.  Pedinamenti,  appostamenti, sguardi insistenti, frasi poco carine  erano ormai all’ordine del giorno. Di pari passo aumentavano anche  i comportamenti molesti che, col passare del tempo, si facevano sempre piu’ spregiudicati  – in più occasioni  il trentottenne si è denudato per strada davanti alle 2 ragazzine che sono subito  fuggite nelle proprie abitazioni –  e pressanti al punto che, in una circostanza, l’uomo, dopo aver seguito una delle due  che quel giorno era in compagnia di alcuni amici, dopo averla raggiunta, la fermava, la prendeva dalle spalle, le girava il viso e, stringendola  a sé, tentava di  baciarla sulle labbra a tutti i costi. Lei paralizzata dalla paura è stata tratta in salvo dall’intervento degli amici. Dopo più di un anno di indagini accurate  i Carabinieri di Venosa –  a seguito dell’emissione, da parte del Tribunale di un’ordinanza di carcerazione – hanno arrestato Massimiliano De Bonis –  che ora si trova nella casa circondariale di Potenza – e finalmente le due ragazzine e i lori familiari hanno potuto tirare un sospiro di sollievo.

a.giammaria@luedi.it

 

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