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MATERA – Un anno per ristrutturare il Mulino Alvino e renderlo adeguato al ruolo di promozione dei prodotti tipici lucani ma già da subito il ritorno della pasta di Matera con il marchio “Alvino”, con grano solo lucano ed un accordo con il pastificio Tandoi.
Sono alcune delle iniziative che l’imprenditore materano Nicola Benedetto annuncerà questa sera nel corso di un evento nel quale entrerà nel dettaglio dei progetti di ristrutturazione del Mulino, acquistato da Cogem e al centro in passato di una nota querelle.
Ma Benedetto che ieri mattina ha parlato con il “Quotidiano” non fa passi indietro neanche sul fronte della politica cittadina, conferma la sua intenzione di candidarsi a sindaco, contesta un determinato modo di essere dei partiti in Basilicata e non manca di lanciare qualche stoccata a questi cinque anni di Amministrazione Adduce.
«Farò due presentazioni, il Mulino l’ho acquisito e sto lavorando per la ristrutturazione, con una funzione food, Italy che si concentri sui prodotti tipici lucani. Prevediamo una sala convegni, una scuola di cucina, si insegnerà a fare la pasta come la facevano le nostre nonne a mano, proprio qui a Piccianello.
Poi abbiamo pensato anche» racconta Benedetto entrando nel dettaglio del secondo punto del suo progetto: «a riproporre dopo 130 anni il marchio Alvino e la pasta di Matera che ha avuto successo ed è nata a Matera con Quinto e Manfredi, con Padula, con Alvino e che rappresenta in tutto il mondo una vera e propria eccellenza.
Una delle caratteristiche principali di questa pasta sarà quella di essere prodotta completamente con grani lucane che sono esenti da microtossine, una peculiarità che la distinguerà da tutti gli altri prodotti che hanno grani invece con queste microtossine.
Stiamo chiudendo un accordo con la Tandoi per la produzione di questa pasta». Benedetto parla di fatto di tempi molto brevi: «la pasta sarà in commercio a brevissimo, molto presto perchè siamo già pronti. Per la ristrutturazione ci vorrà un po’ di più ma credo che saremo in grado di completare tutto entro un anno e dunque di poter essere pronti anche in questo senso. L’investimento? Direi complessivamente tra il costo del Mulino e il progetto di realizzazione intorno agli otto milioni di euro».
Ma l’imprenditore che è anche consigliere regionale non si sottrae anche ad alcune questioni e domande di ordine politico che lo riguardano e ricorda: «io mi ritengo un uomo libero ed ho deciso di candidarmi per impegnarmi nello sviluppo della regione. Sono arrivato a Matera nel 2002 e ho investito in un Palazzo come il Gattini che ho ristrutturato, ho lavorato per la promozione di una città che oggi è arrivata al traguardo della capitale della cultura anche per questo lavoro di promozione.
L’albergo mi ha avvicinato a tanta gente e ho voluto fare questo progetto ambizioso oggi percè ritengo possa essere veicolo di vero sviluppo. Fare il sindaco? L’idea dei partiti è quella di pensare prima alle postazioni e di governare sempre loro, non si pensa a dare sviluppo. E’ per questo che voglio provare una strada diversa».
Infine l’imprenditore non si tira indietro rispetto ad un giudizio sui 5 anni di Amministrazione Adduce: «posso rispondere con un esempio, penso alla Ztl in piazza Duomo dove passano migliaia di turisti ogni anno, dove sono state approntate delle telecamere ma dove per non scontentare pochi non si riesce a svuotare quella piazza dalle auto.
Ma di esempi ne potrei fare ancora altri di quello che si potrebbe fare ed invece non si è fatto nei Sassi ad esempio».

p.quarto@luedi.it

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