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HANNO convocato una conferenza stampa a distanza di un’ora, nella stessa sala. Così, il botta e risposta tra maggioranza e opposizione che aveva retto via comunicati, in Provincia, si è trasformato in un’appuntamento irrituale.
Comincia l’opposizione: il centrosinistra «che guida la Provincia di Potenza è in uno stato di confusione politica e amministrativa», che aggiunge «alla crisi economica che caratterizza l’intero Paese» una «frantumazione interna e una gestione personalistica dei fondi a disposizione». Il coordinatore dei gruppi di minoranza, Aurelio Pace, comincia dal mancato svolgimento della riunione del consiglio, prevista ieri, per l’approvazione del bilancio consuntivo per il 2010: in aula mancava prima il numero legale e poi, quando in sala erano presenti 14 consiglieri di maggioranza e tre di minoranza, era «trascorso il termine ultimo per l’inizio, vale a dire un’ora di ritardo, e quindi la seduta sarebbe stata nulla». Dettaglio numerico a parte, «la maggioranza si incaglia quando ci sono cose serie da discutere, come il bilancio, e quando ci si trova in prossimità di elezioni». Al caso si aggiungono diverse critiche a cui chiedono risposte proprio nella seduta che domani mattina dovrà fare i conti con il bilancio consuntivo. I capigruppo di opposiizone trovano «irriguardoso» l’aumento di 50 mila euro annui del compenso del dirigente generale della Provincia, mentre «si fermano gli straordinari e si chiedono sacrifici a tutti».
Pochi minuti dopo, al tavolo cambiano gli esponenti politici. Tocca al centrosinistra dell’amministrazione guidata dal presidente Piero Lacorazza replicare punto per punto. «Il bilancio consuntivo del 2010 sarà approvato domani senza problemi dall’assemblea». E se il giorno prima l’assemblea è saltata è solo perchè «capita che ci siano problemi logistici – ha spiegato Lacorazza – dovuti alla sede provvisoria dell’aula consiliare, ma in passato non ci sono stati problemi, e siamo portati a pensare che l’atteggiamento di una parte della minoranza, in continuo sfaldamento, sia dovuto alla ricerca della visibilità a ridosso delle elezioni». Quanto al direttore generale della Provincia «è uno per 600 impiegati, ed ha accettato l’incarico con una riduzione del 20 per cento dello stipendio e con clausola di adeguamento, ricordando poi che detiene un interim che permette un risparmio di 70 mila euro l’anno e altri incarichi svolti gratuitamente». Lacorazza e i capigruppo del centrosinistra hanno poi «chiesto alla minoranza di leggere meglio i dati dei bilanci e dei progetti, e di avanzare proposte» per il «bene di un ente che lavora nonostante i profondi tagli da parte dello Stato».

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