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COSENZA – Numerosi reperti archeologici di rilevante valore culturale, quali monete e vasi, sono stati sequestrati nel corso di una serie di perquisizioni eseguite in varie regioni dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, guidati dal capitano Raffaele Giovinazzo, grazie alle recenti operazioni denominate Archeoweb, Bretti, Eracle e San Sozonte. I reperti verranno consegnati alla soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria perchè possano rientrare nella disponibilità ed a beneficio della collettività. Centinaia di reperti, soprattutto monete di epoca magno-greca e romana, sono state recuperate in tutta Italia dai carabinieri e consegnati alla soprintendenza archeologica della Calabria. L’annuncio è0 stato dato stamane nel corso di una conferenza stampa, dal Maggiore Raffaele Giovinazzo, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri. «Si tratta – ha detto l’ufficiale – del rientro in Calabria di testimonianze archeologiche che sono state sequestrate nel corso di 4 operazioni: Archeoweb, Bretti, Eracle e San Sozonte». 

«E’ il frutto – ha continuato – delle prime sentenze di confisca che certificano l’appartenenza di questi beni allo Stato. E oggi li consegniamo alla Soprintendenza per i beni archeologici». Alla conferenza stampa era presente Simonetta Bonomi, che dirige la Soprintendenza calabrese. «Il valore dei beni non è definibile. – ha detto Giovinazzo – Oggi riconsegniamo questi beni alla dottoressa Bonomi perchè siano di nuovo fruibili dagli studiosi e dalla gente calabrese per essere ammirati e studiati».
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