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POTENZA – Per il Pdl è una grande vittoria, per i cittadini – quelli che lo sanno – una ben misera elemosina. La carta gratuita prepagata per il bonus benzina di circa 90 euro divide ancora una volta i lucani. E soprattutto crea più di qualche disagio negli uffici postali della regione, già in affanno nelle ultime settimane per difficoltà tecniche. Per ottenere la “card”, infatti, è necessario compilare il modulo e presentalo all’ufficio postale abilitato più vicino. Nei due capoluoghi di provincia, quindi, in molti hanno affollato gli uffici postali mentre, paradossalmente, proprio nell’area della Val d’Agri (quella interessata dalle estrazioni petrolifere) erano in pochi a sapere della carta prepagata e dei soldi a disposizione.
Chi le informazioni necessarie le ha avute, però, non considera soddisfacente la somma messa a disposizione: molto critici la Ola (Organizzazione lucana ambientalista) e il Movimento NoScorie Trisaia che, in merito, chiedono al presidente della Regione Basilicata, Vito De
Filippo, di esprimersi denunciando la ben misera somma messa a disposizione per i cittadini lucani.
«Un’operazione di facciata – scrivono in una nota i responsabili – che non ripaga l’invasività delle estrazioni minerarie nel suolo, nell’economia e nella salute dei lucani e che vale meno di ciò che incamereranno le Poste Italiane per gestire tutta l’operazione. Per poter accedere al bonus di 90 euro all’anno (7 euro al mese) bisogna scaricare un modulo online dal sito del Ministero per lo sviluppo economico, compilarlo, allegare fotocopia di patente, carta di identità e codice fiscale, fare la fila alle Poste e sperare che il Ministero delle finanze (già esperto in fallimenti di social card) la rimpingui per Natale. Ricordiamo che gli 80 mila barili al giorno attualmente in produzione in Val d’Agri procurano ai petrolieri ben 8 milioni di euro al giorno. Il Memorandum, più il petrolio di Tempa Rossa, intende portare l’estrazione in Basilicata a circa 200 mila barili al giorno che, al prezzo medio di 100 euro per barile, faranno circa 20 milioni di euro al giorno».
Più che soddisfatto, invece, il Pdl. «Abbiamo raggiunto – spiega Guido Viceconte, il coordinatore lucano del Pdl – un risultato davvero epocale per la nostra regione. Un risultato importante in quanto per la prima volta abbiamo avuto un Governo nazionale, quello Berlusconi, che ha preso in considerazione ciò che da tempo il Pdl di Basilicata richiedeva, cioè un riconoscimento per l’estrazione degli idrocarburi che avviene nei nostri territori. Una battaglia del Pdl lucano cominciata nel 2006. Oggi il traguardo tanto atteso e del resto promesso dal Pdl di Basilicata e dal Governo Berlusconi, si è concretizzato, con un’aliquota di prodotto aggiuntiva del 3% sulla produzione di idrocarburi da destinare a benefici per i maggiorenni muniti di patente di guida residenti in Basilicata. Dopo tante disquisizioni sulla questione petrolio ciò rappresenta l’unico atto concreto che dà un vero e proprio contributo direttamente ai cittadini lucani. Il bonus, che sarà accreditato su di una card da ritirare presso gli uffici postali, sarà annuale e sarà quindi direttamente collegato alle royalties versate dalle compagnie petrolifere. In pratica corrisponderà a questo innalzamento del 3% delle royalties che il Pdl è riuscito ad ottenere, portando dal 7 al 10% le somme che le compagnie petrolifere dovranno annualmente versare».
A chi mette in evidenza come la cifra messa a disposizione di ogni cittadino sia davvero poco soddisfacente, il Pdl replica che si tratta solo di un primo risultato: «Il traguardo principale – spiegano i responsabili lucani del partito di Berlusconi – resta quello individuato nel Memorandum d’intesa firmato da Governo e Regione Basilicata, cioè dare uno sviluppo duraturo alla nostra regione attraverso l’utilizzo programmato delle risorse provenienti dalle estrazioni. Un programma che segua un nuovo modo di fare politica che guardi maggiormente agli interessi del territorio individuando delle priorità, dei macroobiettivi, delle strategie complessive che possano portare al rilancio dell’economia».

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