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MATERA – Le infrastrutture in primo piano. Con un cantiere aperto ed altri solo potenziali. Di cui si continua a parlare ma senza atti, progetti, risorse a cui far riferimento. Il cantiere aperto e che lascia più di un dubbio al momento è quello della Bradanica, il famoso primo lotto che ha avuto una serie di rallentamenti e che ancora adesso non viaggia spedito come pure sarebbe auspicabile. Il lavoro non manca al cantiere ma il ritmo non è quello atteso. Tanto che le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro all’azienda: «vogliamo verificare i problemi che non permettono di lavorare a tempo pieno» spiega Gianfranco De Palo della Feneal Uil, «abbiamo chiesto un incontro ad azienda ed Anas per capire a che punto è la situazione».

«Non c’è stata l’accelerazione attesa» aggiunge Fernando Mega della Feneal Uil, «i lavori avrebbero dovuto procedere in maniera da concludersi alla fine del 2016 ma ad oggi non c’è stata la svolta attesa e per questo, per chiedere ragguagli all’azienda abbiamo chiesto un nuovo incontro».

Ma la questione infrastrutture è ben più ampia e Mega la affronta: «posso dire quello che penso, è una questione importante, ci tengo molto. Attualmente in provincia di Matera non è programmata alcuna infrastruttura nè la Matera- Gioia del Colle e nè la Matera-Ferrandina. Opere importanti, necessarie per il territorio ma di cui si continua a parlare solamente negli auspici e sui giornali.

Attendiamo ancora una progettualità che possa coinvolgere la città di Matera. Ad oggi solo parole.

La Matera-Ferrandina ad esempio è una priorità ma servono dei progetti per poterla portare avanti. Il 2019? La progettualità delle opere può essere nel breve, nel medio o nel lungo periodo. Non è che bisogna per forza arrivare in tempo al 2019 ma bisogna che queste opere vengano progettate e programmate con tanto di risorse che devono permetterne la realizzazione. E’ di questo che la Regione e il Comune dovrebbero spiegare e dare risposte perchè solo con questo tipo di interventi si può spezzare l’isolamento in cui Matera si trova. Il 2019 è il punto di riferimento dello sviluppo turistico della città ma da lì ci possono essere progetti e programmi anche successivi che andranno comunque a completare la dotazione infrastrutturale».

 Di fatto la città di Matera si trova stretta tra la programmazione delle opere in corso che continuano a mostrare la corda e ad attendere accelerate che purtroppo tardano ad arrivare, come nel caso della Bradanica e dall’altro lato a definire quelle risorse e quegli interventi programmatici che possano aumentare la dotazione infrastrutturale a disposizione della città. Un dibattito che continua a svilupparsi ancora su più direttrici ma che rischia di diventare sostanzialmente fine a sè stesso perchè non ci sono le attese svolte ma solo i rilanci delle diverse personalità nazionali che sono arrivate nelle ultime settimane sul territorio.

Importante e utile è anche sottolineare come mentre qualcosa si muove sul fronte del collegamento verso Matera, molto meno si vede nell’ambito della regione Basilicata.

La progettazione e gli interventi che riguardano il perfezionamento del collegamento viario Matera-Bari (da tempo in attesa di completamento il secondo e terzo tratto sembrano arrivati ad un punto di svolta) ed anche la questione dell’intervento ferroviario Fal che costituisce uno dei pochi punti fermi del ragionamento di collegamento di Matera con la Puglia e la direttrice adriatica.

Rispetto invece ad interventi più interni alla Basilicata si aspettano ancora quegli elementi di svolta di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi, con un incontro presso il Ministero dei trasporti ma senza che si sia arrivati a definire interventi, priorità, risorse e tempistiche.

La questione infrastrutture resta tutta sul tavolo e le priorità, sempre di più, vanno verso quelle situazioni aperte come appunto la Bradanica che necessitano di una velocizzazione e di un complemento e garantisca dunque l’infrastruttura per il territorio.

Per la progettualità futura le carte sembrano tutte quante sul tavolo, serve solamente definire risorse e scelte politiche e accelerare in quella direzione. Creare quella che è stata definita una progettualità. Nel frattempo però è bene non perdere terreno rispetto a ciò che si ha già a disposizione e su cui si deve accelerare o quantomeno mantenere i programmi previsti. Nel caso della Bradanica la conclusione dei lavori entro la fine del 2016, senza ulteriori e deleteri slittamenti dei tempi.

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