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«Entro ottobre bisogna partire con i lavori per la Bramante. Non possiamo rischiare di perdere i fondi del Piano delle città». E’ quanto sostengono alcuni portavoce dei genitori della scuola nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina in via Emilia.
«Siamo molto preoccupati che i fondi disponibili e ottenuti dall’Amministrazione vengano persi, da febbraio è arrivato l’ok della Corte dei Conti per il piano delle città ma nulla si è mosso e di questo passo non faremo in tempo per il 10 ottobre ad avviare il cantiere. Questo provocherebbe la perdita dei fondi, una città che vuole diventare capitale della cultura deve soprattutto garantire il futuro dei propri figli e non si può permettere di perdere un’occasione di questo tipo. Sono passati due anni da quando la scuola è rimasta chiusa, si è trattata di una situazione di emergenza che perdura nel tempo. Oggi i soldi ci sono e noi continuiamo ad essere sconcertati che non sia stato ancora avviato l’appalto e che i tempi previsti possano non essere rispettati».
Il tutto tra l’altro in una condizione di passaggio politico-istituzionale e dunque con una giunta appena ricostruita e nuovamente da aggiornare. «Una situazione che non ci permette di avere neanche un diretto interlocutore, finora abbiamo parlato con l’assessore Macaione ma oggi non sappiamo chi è il nostro interlocutore».
Dai genitori una richiesta concreta ad andare avanti, non perdere altro tempo ed appaltare i lavori aprendo il cantiere nei tempi previsti. Senza nessun riferimento con altre situazioni che non conosciamo».
Nessuna corsa con la Torraca rispetto ai tre milioni di euro di lavori per prevenire situazioni simili in futuro ma certo la necessità di integrare quanto stabilito dal Piano delle città per ampliare il progetto previsto. «Questioni che non ci riguardano direttamente perchè noi abbiamo avuto assicurazioni che questo intervento possa andare avanti, ci sono dei disagi, delle difficoltà, una scuola che rischia di esaurirsi numericamente e di questo che parliamo.
Non vogliamo fare alcuna guerra tra poveri.
Solo che i fondi del Piano delle città vengano utilizzati come stabilito per la Bramante».
Infine un’ulteriore precisazione: «anche il quartiere di Villa Longo, don Nicola sono sulla nostra stessa posizione, le famiglie sono avviate e sentono la necessità che si risolva questa situazione» conclude Anna Maria Moramarco a nome dei genitori della Bramante impegnati tutti quanti in questa battaglia.
«Nell’ambito del progetto del Ministero per lo sviluppo economico Open coesione e in collaborazione all’associazione Rena fare parte del monitoraggio che verificherà lo stato di avanzamento dei lavori, in modo da poter seguire le diverse tappe che ci saranno». Ora però la priorità è il via ai lavori. L’appalto e la cantierizzazione entro ottobre. Perdere oltre 4 milioni sarebbe gravissimo.

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