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“Il grido d’allarme del Ministro Tremonti sul costo della burocrazia e sull’oppressione del fisco nei confronti delle imprese italiane, in Basilicata, in termini monetari, equivale, secondo un’indagine di Confartigianato, a circa 100 milioni di euro l’anno che i titolari lucani di impresa sprecano in adempimenti burocratici , di cui i costi maggiori sono a carico delle micro-imprese (da 1 a 9 dipendenti) con ben 90 milioni di euro complessivi; per l’Agenzia delle Entrate, invece, la burocrazia fiscale costa alle piccole e medie imprese fra i 1.900 e i 2.300 euro, in media ad impresa; secondo Confindustria, le spese burocratiche, sempre in Basilicata, hanno un’incidenza del 25 per cento sulle uscite totali delle nostre aziende”. E’ quanto sottolinea il consigliere region ale del Pdl Franco Mattia per il quale “se è giusto chiedere un impegno maggiore del Governo a sostegno delle proposte di semplificazione delle procedure e del fisco ad opera dei Ministri Tremonti e Brunetta, di fronte a questa situazione la Giunta Regionale non fa abbastanza per ridurre il peso opprimente della macchina burocratica dei suoi uffici specie nei confronti delle imprese di ogni settore da quella industriale vera e propria a quella agricola, artigianale o di servizi e per le cooperative. Altra prova di totale inefficienza è il POR Basilicata 2007-2013 che continua a registrare ritardi per l’avvio dei bandi come per i pagamenti effettivi alle imprese con tempi medi tra i 22-30 mesi, espellendo le nostre imprese verso altre realtà territoriali più attrattive capaci di garantire migliori condizioni di sviluppo. E per citare fonti neutrali e quindi non certo di parte, basta evidenziare che secondo un recente monitoraggio effettuato dall a Uil, entro il 31 dicembre 2011 la Regione Basilicata per il Programma di Fondi Strutturali Europei (FSE-FESR messi insieme) deve impegnare risorse per 379 milioni di euro (il 120 per cento in più sul totale impegnato al 31 dicembre 2010) e deve spendere risorse per 265 milioni di euro (il 141 per cento in più del totale speso al 31 dicembre 2010). Oltre a sapere come la Giunta intenda superare tempi e modalità di spesa dei fondi europei che il Ministro Tremonti chiama “rumeni” per i più forti ritardi registrati subito dopo di noi dalla Romania, ci aspettiamo di sapere, tra l’altro, dove sono finite le idee sui Distretti industriali e tecnologici – il Distretto dell’Energia, il Distretto del Mobile imbottito, il Distretto della Corsetteria, il Distretto per le tecnologie ambientali, ecc. – e quale progettualit agrave; per i Consorzi Industriali per aiutare le imprese lucane non solo a liberarsi della zavorra burocratica ma a puntare sulla competitività”.

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