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di PAOLO OROFINO CATANZARO – La trama sull’appalto di 32 milioni di euro da assegnare per l’acquisto di automezzi speciali e attrezzature antincendio boschivo, si intreccia ancora di più. Anche perché sulla questione è al lavoro la procura della Repubblica di Catanzaro. Ed aumenta sempre di più il rischio che l’ingente contributo comunitario da destinare alla Protezione civile calabrese venga perduto, in quanto la normativa prevede che la somma (Por Fesr 2007/2013) venga utilizzata entro il 31 dicembre prossimo. Giusto un mese fa, l’Azienza Calabria Verde, ente in house della Regione – società che funge da stazione appaltante, con il beneplacito della giunta regionale – sospendeva la procedura di gara, proprio alla vigilia della data fissata per selezione e l’aggiudicazione del appalto di oltre 32 milioni di euro di spesa. Alla base della decisone dell’ente in house, anzitutto una missiva del dirigente di settore della Protezione Civile, scritta il 5 ottobre, ma recapitata a Calabria Verde due settimane dopo. Nella lettera si evidenziano precise osservazioni sulla gara. Rilievi a cui, a stretto giro, ha risposto l’ente in house, che contestualmente sospendeva la procedura dell’appalto, per un termine di 30 giorni. Termine che scade proprio oggi. Ma c’è di più.

LEGGI DELLE PRECEDENTI CONTESTAZIONI DELLA REGIONE A CALABRIA VERDE

LA GARA FINITA ALL’ANTICORRUZIONE – Gli atti della gara sono stati inviati all’Autorità Nazionale Anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone, chiamata a dare in via preventiva una valutazione sul procedura seguita dalla stazione appaltante. Valutazione ancora non pervenuta. Intanto, però, una nuova missiva, scritta questa volta da due dirigenti del dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentare, organo di controllo sulla gara, getta nuove ombre sull’appalto milionario da assegnare. Il documento porta la data del 13 novembre scorso.

LA LETTERA – I due funzionari regionali, nella lettera indirizzata all’Azienda Calabria Verde e per conoscenza all’ufficio presidenza della Regione, lamentano il mancato invio della «documentazione – richiesta dal dipartimento con nota del 26 ottobre – che aveva permesso la definizione dei prezzi unitari relativi alla gara». Ma i dirigenti del dipartimento regionale si sono spinti oltre in un passo della missiva. «Tuttavia – scrivono i funzionari della Regione, riferendosi alla condotta di Calabria Verde – si deve rilevare che le conclusioni cui approda il dirigente del servizio “Affari legali e Affari generali” dell’Ente, appaiono essere in contrasto in contrasto con tutte le argomentazioni (…) tanto che non si comprende se “l’elevato importo a base di gara” e “il contenuto della nota del dirigente del settore di Protezione civile” siano i soli e veri motivi per i quali è necessario il “provvedimento di sospensione proposto”… Non si spiega, poi – proseguono i due dirigenti regionali – come sia possibile chiedere al Dipartimento di vigilante, escluso fino a metà ottobre dalla conoscenza degli atti e dei provvedimenti inerenti la gara di appalto in argomento adottati da tempo, messo a conoscenza della gara (…) solo nel momento in cui gli stessi estensori degli atti relativi all’appalto mettono in dubbio la stessa regolarità e la legittimità delle procedure sinora seguite».

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