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Ieri mattina al Tribunale di Catanzaro hanno fatto il loro ingresso Carmelo Romeo, nuovo azionista di minoranza del Catanzaro Calcio Srl, il referente di Giuseppe Cosentino, Saverio Procopio e l’avvocato Enzo De Caro. In mano Romeo aveva una busta che conteneva la proposta per l’acquisto del ramo di azienda della fallita Fc che ha consegnato al personale della Cancelleria fallimentare. Un passaggio fondamentale considerato che questa mattina, intorno alle 12, il giudice delegato al fallimento Song Damiani dovrà esaminare, alla presenza del curatore fallimentare Giulio Nardo, le proposte arrivate sulla sua scrivania. Quella di Giuseppe Cosentino, da martedì pomeriggio maggiore azionista della nuova società di calcio della città capoluogo con il 70% delle azioni, dovrebbe essere l’unica offerta depositata. A corredo della proposta di acquisto anche l’atto sottoscritto davanti al notaio Rocco Guglielmo. Un atto notarile provvisorio, in attesa, cioè, dell’annotazione nel registro delle imprese della Camera di Commercio. Da oggi, dunque, decorrono i cinque giorni previsti per legge per la ratifica dell’acquisto. Cinque giorni che serviranno, agli incaricati di Giuseppe Cosentino per concordare, con i dirigenti romani della Federazione Italiana Giuoco Calcio, l’affiliazione della nuova società sportiva alla Federazione. Affiliazione che si traduce, nel concreto, nell’acquisizione del titolo sportivo, previo il pagamento di tutti i debiti sportivi (stipendi e contributi). Un adempimento, quest’ultimo, che può essere garantito anche da una fideiussione. Ma questi sono tutti passaggi che sì, interessano alla tifoseria, ma che devono lasciare il posto a quella che sarà la programmazione per la prossima stagione.
Intanto per quanto riguarda il marchio US, Giovanni Mancuso, ex patron della società e unico ad aver presentato al Tribunale fallimentare di Catanzaro l’istanza per l’acquisizione del marchio della gloriosa società giallorossa, è ancora in attesa di una risposta da parte del curatore fallimentare Giulio Nardo. «Spero che non ci siano problemi di sorta affinché si decida per la vendita di un marchio che tanto ha significato per la città e non solo. Personalmente mi sento l’erede naturale di un simbolo così pieno di storia e non sarebbe da escludere che, se ne entrassi in possesso, di poterlo consegnare al sindaco Traversa o, eventualmente, se richiesto, anche alla nuova società appena costituita».

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