X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

La Nazionale italiana di calcio aspetta con orgoglio la visita a Rizziconi (Rc) per disputare un minitorneo su un campo sequestrato alla ‘ndrangheta. «I giocatori sono contenti di potere dare un contributo allo stesso tempo concreto e simbolico alla lotta contro uno dei mali principali del nostro Paese» spiega il direttore generale della Figc, Antonello Valentini, tra i primi con il presidente Giancarlo Abete ad aderire alla richiesta fatta nella primavera scorsa da Don Ciotti.
«Molti di loro – prosegue Valentini – mi chiedono in questi giorni informazioni, vogliono arrivare preparati perchè è evidente che il significato va molto al di là di una semplice esibizione». Chiaro però che una trasferta del genere va preparata con la massima attenzione: Roberto Massucci, che per il Viminale è il responsabile della sicurezza della nazionale, è al lavoro dall’estate scorsa per preparare la visita in un comune ad altissima densità mafiosa. «Non ci sono segnali di allarme – chiarisce – ma ovviamente stiamo lavorando perchè il tutto avvenga senza misure straordinarie e però con un grado di attenzione massima.
Al lavoro di preparazione fatto nei mesi scorsi (quello che era in realtà un campetto amatoriale è stato trasformato in un impianto con tribuna in grado ospitare gli oltre mille invitati) si è aggiunto un piano operativo per la trasferta che coniuga le due priorità del ministro Maroni: lotta alle mafia e alla violenza negli stadi.
Arrivata a Lamezia la nazionale sarà scortata in varie riprese dalle forze territoriali di tre questure (Catanzaro, Lamezia e Reggio Calabria: quando poi entrerà nel territorio di Rizziconi, comune commissariato, il convoglio sarà ‘assistitò dal commissariato di zona con presidi di polizia lungo i due percorsi che per sicurezza abbiamo scelto. Al campo di Rizziconi il piano di sicurezza preparato dal prefetto e dal questore di Reggio prevede un normale sistema di controllo accessi gestito da steward, protezione civile e nuclei di rinforzo territoriali, anche perchè vogliamo evitare di ‘militarizzarè l’evento». Fatto sta che in queste ore si procede a bonificare per l’ennesima volta l’impianto e che per un allenamento della nazionale verranno impiegate forze pari a quelle di una partita di serie A con tutte le implicazioni che due tifoserie contrapposte comportano.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE