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STILO – Per oltre trent’anni sono stati un monumento alla speculazione edilizia. Simbolo di illegalità e di arroganza. Ma dopo una lunga battaglia giudiziaria gli ecomostri di Stilo, le due villette costruite su un pezzo di spiaggia alla periferia sud di Monasterace, nell’Alto Jonio reggino, hanno conosciuto finalmente la forza dell’escavatore che li ha abbattuti. Per il “demolition day” è stata scelta una data memorabile, facendo coincidere anche l’ora d’inizio dell’abbattimento: 12-12-2012, ore 12. Una storia, quella delle due villette-ecomostri di Stilo mare, che si trascina da decenni. Oggetto della vicenda gli scheletri abusivi voluti dai Ruga, lo storico clan mafioso di Monasterace con ramificazioni in tutto il comprensorio.
All’inizio degli anni Ottanta, due esponenti della stessa famiglia, in particolare, erano divenuti proprietari di circa 25 mila metri quadrati di terreno, situato alla contrada Burrao di Stilo, confinante con la spiaggia. Avevano chiesto ed ottenuto una licenza per impiantare sull’area dodici villette prefabbricate. Al posto di queste ultime hanno pensato di costruire due villette in cemento armato. Esse sono rimaste allo stato rustico in quanto i lavori sono stati immediatamente bloccati dalle autorità competenti. Una storia che è andata avanti tra sequestri giudiziari, blocchi e confische. Nel 2009 la Regione Calabria avvia il programma “Paesaggi e identità” e individua nove progetti pilota per intervenire contro lo scempio ambientale. Le villette di Stilo rientrano in tale programma e per la loro demolizione e successiva riqualificazione viene stanziata una somma rilevante per diverse centinaia di migliaia di euro. Incaricato per l’esecuzione è il comune di Stilo. A luglio di quest’anno la matassa comincia a sbrogliarsi. Il tempo di rivedere gli incartamenti progettuali e, finalmente, l’abbattimento.
«Un atto a favore dei cittadini che hanno sempre rispettato le leggi – ha commentato qualcuno mentre assisteva all’opera di demolizione – e che spesso rischiano di essere penalizzati da quelli più spregiudicati». Una giornata grigia resa luminosa dall’atto messo in pratica e per le gerbere gialle e i ramoscelli di mimosa distribuiti a tutti quelli che, sfidando il freddo, sono rimasti qualche ora a sincerarsi che i due ecomostri cadessero sotto i colpi dell’escavatore tramutati in più di mille metri cubi di macerie. In prima fila il sindaco di Stilo, Giancarlo Miriello, in fascia tricolore, numerosi altri sindaci del comprensorio della Locride, i consiglieri regionali Giuseppe Giordano e Michelangelo Tripodi, colui che, da assessore regionale all’Urbanistica nella giunta Loiero, ha voluto il programma di bonifica delle aree deturpate dagli ecomostri. Presenti altri amministratori comunali e l’assessore provinciale di Reggio Calabria, Mario Candido, con rappresentanti di altre istituzioni e associazioni ambientaliste. Un gran lavoro è stato compiuto dall’Arma dei carabinieri, che già da giorni tenevano sotto controllo i luoghi sensibili per prevenire eventuali azioni criminose da parte di malintenzionati. E per tutta la giornata hanno presidiato l’area, sotto le direttive degli ufficiali comandanti del Gruppo di Locri, della compagnia di Roccella Jonica, e dei comandi stazione di Monasterace e Stilo.
Presenti, inoltre, agenti della polizia di Stato di Siderno e della Capitaneria di porto di Roccella Jonica. Dopo un paio di ore di lavoro senza sosta del poderoso mezzo meccanico impiegato per l’abbattimento delle due villette, è ricomparso l’orizzonte del mare, che prima veniva occultato dal cemento degli ecomostri. A seguire dovrà avvenire l’intervento di riqualificazione e, pare, si farà nel segno del ripopolamento delle tartarughe marine.

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