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SANT’ILARIO DELLO IONIO (RC) – Oltre 450 cani che sarebbero tenuti in condizioni di assoluto abbandono e degrado. Una denuncia che si trascina da anni, balzata anche alla cronaca nazionale dopo l’intervento della trasmissione televisiva “Striscia la notizia”, ma che non ha prodotto ancora risultati concreti.

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Tutto questo ruota intorno al canile di Sant’Ilario dello Ionio, in provincia di Reggio Calabria. Ed è qui che si è tenuto il blitz promosso dal parlamentare del Movimento 5 Stelle, Paolo Bernini, e dell’Associazione Eital, alla presenza del fondatore Antonio Colonna. Con loro hanno manifestato diverse associazioni, tra le quali il sodalizio catanzarese “Anima randagia”, presieduto da Francesca Console, e la Lega nazionale per la difesa del cane, con il presidente Serena Voci. In prima linea anche l’avvocato catanzarese Rosaria Loprete, che segue i risvolti giudiziari delle denunce avanzate dalle associazioni.

Il blitz è stato effettuato «dopo le numerose segnalazioni per le varie violazioni compiute nella struttura», ha sottolineato Antonio Colonna.

Quando i volontari sono arrivati davanti alla struttura è stata chiesta l’assistenza dei carabinieri di Locri, ma non è stato consentito l’ingresso e l’ispezione della struttura. Solo dopo una lunga mediazione, una delegazione ha potuto visitare il canile ma senza poter riprendere le condizioni in cui si trovano i cani.

«La situazione è drammatica – ha detto Colonna – con cani malnutriti e una condizione assolutamente fuori controllo. I cani sono tenuti nei box senza il rispetto delle normative e con un carico di sovraffollamento. La struttura è autorizzata per 900 cani, ma con i 460 presenti i box utilizzati sono stracolmi».

Le associazioni hanno così deciso di presentare un esposto denuncia per fare luce sulla gestione del canile che è convenzionato con 32 comuni della zona.

Dure le critiche del deputato Bernini, che segue da tempo le associazioni a difesa degli animali: «La condizione che abbiamo riscontrato presso il canile di S. Ilario dello Ionio è sconvolgente, tutti saranno chiamati a risponderne, tra cui le forze dell’ordine interpellate che si sono rifiutate di eseguire il controllo ed entrare insieme a noi all’interno della struttura in modo legittimo e come prevede la legge, a fronte di questa evidente serie di reati per cui depositeremo un’istanza di sequestro immediato presso la Procura della Repubblica di Locri e di Roma oltre che informare il ministro in persona».

Il deputato si è anche rivolto ai sindaci dei Comuni convenzionati, chiedendo di provvedere per le loro competenze alla messa in sicurezza dei cani, quindi ha chiesto di sapere quali controlli sono stati effettuati dall’Azienda sanitaria di zona.

«Questi temi – ha spiegato Bernini – non solo saranno oggetto di una mia interrogazione parlamentare, ma, data l’emergenza, ho richiesto immediatamente un appuntamento con il direttore responsabile, Borrello, del Ministero della Salute che ha il dovere Istituzionale di condurre un accesso presso la struttura e di richiedere l’immediato sequestro». (sa.pu.)

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