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CROTONE – Mentre, ormai da quattro anni, si trascina stancamente un contenzioso fra l’impresa San Paolo costruzioni e il ministero dell’Interno, lo stabile da adibire a nuova sede del Comando provinciale dei carabinieri, pressoché ultimato, finisce nel mirino dei ladri.

In quella specie di cattedrale nel deserto, in via Saffo, i carabinieri della Compagnia di Crotone sono intervenuti per un furto consumato in data da accertare. I soliti ignoti hanno fatto razzia di decine di lavandini e di un ingente quantitativo di cavi in rame per un danno stimato fino a 200mila euro dai proprietari dell’immobile, ovvero i titolari dell’impresa di costruzioni.

Il furto scoperto ieri si aggiunge a quello dello scorso 20 novembre, quando penetrarono ancora una volta i ladri di rame, e fa seguito ai due saccheggi del marzo 2012, quando, invece, fu prelevato materiale elettrico per un valore stimato in 60mila euro. Intanto, non si sblocca la vertenza per la nuova sede, nonostante i due corpi di fabbrica, uno destinato a sede del Comando e l’altro a foresteria, siano praticamente pronti per la consegna. Ma, mentre il contenzioso si complica, gli immobili sono soggetti a deterioramento, esposti alle intemperie e all’azione di ladri e vandali. Ad allungare i tempi contribuì anche il blocco determinato dalla Soprintendenza archeologica oltre dieci anni fa. Ma in un certo senso si può parlare di vertenza ultraventennale se si consideri che si cominciò a parlare della nuova sede del Comando provinciale dal ’93, dal momento dell’istituzione dell’ente intermedio crotonese, la cui sopravvivenza oggi è assolutamente poco certa considerato il dibattito legislativo che non esclude l’abolizione delle Province.

Intanto, nella scorsa estate il Sap (sindacato autonomo di polizia) provinciale ha avanzato la proposta di una cittadella della sicurezza per risolvere il problema dell’inidoneità dell’immobile che ospita la Questura e per far risparmiare un bel po’ di quattrini allo Stato. L’idea sarebbe quella di trasferire Questura sede della polizia stradale, per cui attualmente il Ministero spende circa 500mila euro annui d’affitto, nella mega struttura realizzata dalla società San Paolo.

Ma c’è un altro esempio di sprechi, in materia di presìdi di sicurezza. Nella vicina Cutro sono stati realizzati da cinque anni 96 alloggi per militari mai utilizzati nell’ambito del progetto per la caserma dell’esercito. L’immobile è in preda al deterioramento per la mancata manutenzione. Ci sono macchie di umidità visibili anche dalle sbarre che delimitano la zona militare. Sono costate quasi 20 milioni, quelle nove palazzine, ma il Governo non intende più realizzare l’insediamento, essendo venuta meno la leva obbligatoria, e le risorse sono state dirottate altrove.

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