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POTENZA – «Quelle richieste di dimissioni avanzate a gran voce verso politici e dirigenti oggi dovrebbero portare a  essere consequenziali verso se stessi». Così il consigliere regionale del Pd, Vito Santarsiero sintetizza la posizione in cui si è venuto a trovare «il collega» Michele Napoli che mercoledì scorso chiedeva, nel corso di una conferenza stampa ,  l’azzeramente del management del San Carlo per la vicenda della donna deceduta nel 2013.

Napoli (da due mesi legale del cardiochirurgo Fausto Saponara n.d.r) sarebbe “ colpevole” “ «di grave conflitto di interesse – ha aggiunto l’esponente politico regionale del Pd – che chiama anche gli ordini professionali ad una attenta vigilanza». E questo perché «l’intreccio tra attività professionale, interessi di parte  e ruolo istituzionale» non farebbe altro che rendere  «ancora più inquietante la vicenda del  San Carlo».   A muovere il «collega Napoli – attacca Santarsiero –  non è stato certo l’interesse pubblico e  il bene del San Carlo ma ben altro». A destare «sconcerto» è «il dover prendere atto che in studi privati si siano definite strategie pubbliche per difendere singoli cittadini e gettare fango su strutture ed istituzioni». 

Insomma per Santarsiero quando si parla  si parla in Consiglio regionale bisognerebbe  farlo «per il bene della nostra gente e dei nostri territori» mentre «oggi sappiamo che a volte parole forbite e bei discorsi camuffano interessi poco chiari».

Ciò non toglie che è necessario  «fare assoluta chiarezza – ha concluso il consigliere regionale del Pd –  su quanto accaduto al San Carlo  senza sconti per nessuno». Solo l’accertamento delle responsabilità, qualora va ne fossero, da parte della magistratura riporterebbe serenità «in un reparto troppo lacerato da equivoci e divisioni. Solo così sarà possibile salvaguardare una struttura, l’ospedale San Carlo  che resta struttura di eccellenza».

Parole, quelle pronunciate da Santarsiero, che sono state lette come una sorta di minaccia dal consigliere forzista, Michele Napoli, che ha annunciato che adirà alle vie legali per tutelare la sua immagine.

«La circostanza – ha dichiarato – che mi ha visto difendere in una causa di lavoro un professionista del San Carlo, avente per oggetto il demansionamento operato in danno dello stesso, non autorizza nessuno ad illazioni ed affermazioni destituite di qualsivoglia fondamento». Non solo. Napoli ha anche precisato che non esiste «nessun legame   tra la vicenda giudiziaria di cui mi sono occupato, che ha inizio nel lontano 2006, e i fatti drammatici»  di cui oggi la cronaca si occupa.

«Ho sempre e comunque agito  nell’interesse esclusivo della comunità lucana. I lavori e gli atti prodotti nel corso dell’esercizio del mio mandato di consigliere stanno a dimostrare, anche ai più distratti, che il funzionamento, l’efficienza e la qualità dei servizi resi dalla maggiore struttura ospedaliera lucana e dal servizio sanitario regionale sono da sempre stati centrali nell’impegno politico profuso».  Insomma per Napoli quanto dichiarato da Santarsiero non sarebbe altro che  un modo «per  ostacolare una delle poche voci realmente di opposizione ad un sistema di potere consolidato che storce il naso di fronte ad iniziative volte ad evidenziare in maniera costruttiva criticità e disfunzioni».

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