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CATANZARO – «Mai stato a Dubai, mai stato all’Ambasciata italiana negli Emirati Arabi. I miei passaporti lo dimostrano». 

Rompe il silenzio, Vincenzo Junior Speziali. L’imprenditore catanzarese, rimasto coinvolto nel caso Scajola per la presunta protezione di cui avrebbe goduto l’armatore reggino, Amedeo Matacena, replica a gran voce alle accuse mosse contro di lui dal colonnello della Guardia di finanza, Paolo Costantini. E lo fa da Beirut. Ripercorre la deposizione rilasciata al sostituto della Direzione nazionale antimafia, Francesco Curcio, dal Capo centro dei servizi segreti italiani ad Abu Dhabi dal 2011 al 15 gennaio 2014 e incalza: «Sfido chiunque a dimostrare la mia presenza a Dubai, dal momento che sul mio passaporto non c’è traccia di alcun visto in tal senso». 
 
 
Insomma, per Speziali Costantini avrebbe assolutamente affermato il falso nel momento di svelare un particolare, a suo dire inedito, circa la presenza assidua dell’imprenditore catanzarese a Dubai. «Non lo conosco personalmente, ma ricordo che, nell’autunno del 2013, in ambasciata mi venne detto da un carabiniere, con il quale avevo buoni rapporti, che fa servizio all’ingresso e che ha il compito di identificare i visitatori, che questo Vincenzo Speziali aveva fatto visita in ambasciata non per i soliti motivi di visto. Il carabiniere, infatti, lo aveva notato senza uno specifico motivo». 
Questo aveva raccontato, in particolare, Costantini al magistrato. Ed è su questo che Speziali ha tanto da dire. E lo farà – minaccia lo stesso imprenditore – per voce del suo legale, l’avvocato Giancarlo Pittelli, al quale ha già dato mandato di procedere alla denuncia del colonnello Costantini per false dichiarazioni al pm. «La questione per me è molto dolorosa – spiega ancora Speziali – in quanto io ho rispetto assoluto dei funzionari dello Stato e, quindi, denunciare essi mi provoca ulteriore dolore, che va ad aggiungersi a quello che già mi devo portare dentro, con serenità e dignità, nell’affrontare questa indagine». Ad altre domande sull’inchiesta non vuole rispondere, l’imprenditore. «Io non ho mai rilasciato e mai commentato notizie uscite sui giornali e con le quali mi si dipingeva come non sono – aggiunge Speziali – semplicemente per una forma di rispetto nei confronti dei magistrati, verso i quali nutro fiducia, e a cui rinnovo – conclude Speziali – e ribadisco di essere a totale disposizione per qualsiasi chiarimento».
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