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CATANZARO – Si è chiusa la lunga fase di controllo delle schede per le elezioni comunali di Catanzaro. Il presidente della Commissione elettorale Domenico Commodaro ha consegnato il verbale contenente l’esito dello scrutinio suppletivo effettuato e chiuso poco dopo le 21 proclamando sindaco Sergio Abramo. L’esponente di centrodestra ha ottenuto i voti sufficienti a risultare eletto al primo turno evitando, quindi, il turno di ballottaggio. Un esito tutt’altro che scontato visto che alla fine il margine che ha consentito al candidato del centrodestra di varcare la soglia del 50% dei voti è pari a 130 consensi. La proclamazione ufficiale è avvenuta stasera ad opera dell’Ufficio elettorale centrale a conclusione dello scrutinio delle tre sezionI che erano rimaste aperte e della verifica dei verbali delle altre 87 sezioni.   «Abbiamo trasmesso – ha detto il presidente dell’Ufficio, Domenico Commodaro – la dichiarazione di proclamazione di Abramo avendo superato la maggioranza assoluta dei voti, fissata a 28.673. Abramo ne ha avuti 28.803, 130 sopra il 50%».  Il verbale di proclamazione è stato già trasmesso all’Ufficio elettorale comunale il cui presidente, Franco Catanzaro, come ha riferito lui stesso, ha già «protocollato la comunicazione».   Alla domanda se nella sezione 85 siano state trovate delle irregolarità, Commodaro ha risposto: «alcune anomalie».   Il verbale, oltre che al Comune, sarà trasmesso alla Prefettura. Nessuna comunicazione, invece, ha detto Commodaro, alla Procura della Repubblica.Sul verdetto finale pesano però i ricorsi e gli esposti annunciati dal centrosinistra e da altri candidati in lizza. Nei tre seggi per i quali è stata completata oggi la verifica sarebbero infatti emersi casi di irregolarità. In particolare, nella sezione 85 i rappresentanti di lista hanno segnalato il fatto che alcuni elettori risulterebbero aver votato per due volte, mentre altre contestazioni riguardano il numero delle schede elettorali che sarebbe risultato superiore al numero degli aventi diritto al voto. Complessivamente Sergio Abramo risulta aver riportato 28.803 voti contro i 24.329 del principale contendente, Salvatore Scalzo del centrosinistra.

 «E’ stata un’elezione sudata, sempre in salita per via di quello che è successo. Aspetto domani la comunicazione ufficiale e poi da lunedì subito al lavoro». Sono state queste le prime parole del nuovo sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, dopo avere appreso della sua proclamazione.   «Il primo problema da risolvere – ha aggiunto – è quello dei rifiuti. In una settimana devo ripulire la città».   Parlando delle polemiche che hanno accompagnato lo spoglio, Abramo ha detto di essere «dispiaciuto per quanto successo. Troppo veleno. Noi siamo candidati a sindaco, siamo persone perbene e non abbiamo niente a che vedere con queste storie. Se ci sono tre schede vidimate e non firmate, che tra parentesi leggo sulla stampa sono per Scalzo, che c’entriamo noi? Questa storia mi ha creato un pò di disagio per il clima che c’è stato. Adesso abbassiamo la testa e andiamo avanti». 

Polemico Scalzo che invece sostiene che «la proclamazione da parte dell’ufficio elettorale centrale mi sembra una decisione inopportuna perché, da un lato, si segnalano e si verbalizzano gravissime irregolarità in una sezione e che non hanno precedenti nella storia di questa città, e dall’altro si considerano i voti della stessa nel computo finale».  «Posso comprendere – ha aggiunto – che la Commissione, che tra l’altro ha svolto un lavoro di controllo molto positivo ed apprezzabile, abbia voluto lasciare ad una seconda fase tutti i controlli e gli accertamenti di rilevanza penale che riguardano le accertate irregolarità del voto. Ma ritengo, come tutte le forze politiche che oggi si sono presentate in Prefettura, che proprio quelle accertate irregolarità, unite ad altre diffuse e preoccupanti anomalie presenti in diverse sezioni ed unite ancora ad un’inchiesta in corso sulla compravendita di voti, avrebbero dovuto spingere la Commissione a non chiudere con la proclamazione».   «Oggi il sindaco Abramo – ha detto ancora Scalzo – si ritrova in una situazione di legittimità e trasparenza democratica ridotte e sotto il peso di ombre che non fanno bene nè alla sua futura amministrazione, nè alla nostra città. Da parte nostra c’è l’intenzione di procedere ai ricorsi necessari e successivi nella consapevolezza che la battaglia per il voto libero e la democrazia sia un obbligo nei confronti della città tutta». 

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