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CATANZARO – Molto rumore per nulla? Per i giovani e i baristi probabilmente no. Ma per i vicini di casa e l’amministrazione comunale a quanto pare sì. L’ordinanza del sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo parla chiaro: sanzioni da 80 a 500 euro per chi non rispetta l’ordine di sospensione delle emissioni sonore da lunedì a venerdì dalle 23 e sabato e nei giorni festivi dalle 24. Una disposizione che non piace per niente a commercianti, musicisti e avventori dei bar. Che preannunciano proteste e raccolta firme. Le iniziative dei cittadini fanno, però, il paio con i dubbi bypartisan sollevati da molti consiglieri comunali: chiedono, ad esempio, lumi Marco Polimeni, Antonio Giglio e i Giovani Democratici. Alcuni alzano gli scudi contro l’ordinanza anti-rumore. Altri più semplicemente ne chiedono delle modifiche. Di persona ne parlano al sindaco Abramo, i consiglieri Rizza e Costanzo. Ne esce fuori una riunione con i commercianti convocata per lunedì. In quella sede si parla dell’ordinanza “incriminata”. E delle limitazioni imposte alle attività di intrattenimento musicale quali musica dal vivo, cabaret, karaoke e qualsiasi attività accompagnata da emissioni sonore. Come si evince dall’ordinanza, nel Comune di Catanzaro, sono presenti numerosi esercizi commerciali che durante il periodo estivo intrattengono il pubblico con attività musicale-danzante negli spazi interni ed esterni di loro pertinenza. A disciplinare il settore il piano di zonizzazione acustica, approvato con delibera di consiglio comunale il 13 febbraio del 2003, il regolamento comunale di igiene approvato con delibera di consiglio comunale il 14 ottobre 2010 e il regolamento comunale sui pubblici esercizi approvato con delibera di consiglio comunale del 27 luglio 2010.Regolamenti in base ai quali il sindaco per «obiettive esigenze di interesse pubblico e di salvaguardia dell’inquinamento acustico ed ambientale, può ridurre, anche per singoli esercizi, gli orari di apertura dei locali di somministrazione di alimenti e bevande, gli orari dell’ intrattenimento musicale, eventualmente svolti in questi esercizi, nonché gli orari dei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento». Chi trasgredisce, oltre alle sanzioni, rischia molto più: in caso di violazione dell’ordinanza per due volte in un anno solare è prevista la sanzione accessoria della chiusura dell’attività per tre giorni consecutivi immediatamente successivi alla data di notifica dell’ordinanza di chiusura e nello specifico venerdì, sabato e domenica.

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